Il laboratorio “Buccheri Antonio Rossi” trae le sue origini dall’azione innovativa nel campo della ceramica e nella tecnica del bucchero in particolare, che ha caratterizzato la manifattura “Fratelli Rossi di Gubbio”, avviata da Carlo Alberto ed Antonio Maria Rossi nel 1932.
Dopo la seconda guerra, le strade dei due fratelli si dividono ed Antonio, diplomatosi in scultura preso l’Accademia delle Belle Arti di Perugia, continua a distinguere le sue creazioni con la tecnica del bucchero. Questa consiste nel foggiare con l’argilla il pezzo che viene successivamente levigato, dopo propedeutiche operazioni di finitura e sempre manualmente, con stecche di legno di “bosso”. La lavorazione si conclude con la cottura che avviene in un forno dove non vi è ossigeno, ma una eccedenza di anidride, cottura che genera e fissa la colorazione monocroma dell’oggetto. Alla scomparsa di Antonio Maria la conduzione del laboratorio passa alla moglie Assunta Monacelli ed oggi prosegue con l’impegno del figlio Gaetano, precedentemente impegnato nella professione di architetto. Creazioni di quest’ultimo si trovano al museo della ceramica di Aveiro in Portogallo, mentre opere del padre sono al Museo della Ceramica di Valencia in Spagna.
La ricerca di nuovi equilibri e la purezza nelle forme caratterizzano da sempre l’attività della manifattura che ancora oggi ha contaminazioni con numerosi architetti e designer.