Nino Caruso nasce a Tripoli nel 1928, da genitori siciliani. Trasferitosi a Roma, nel 1954 ottiene, da privatista, il diploma all’Istituto d’Arte, mentre arricchisce la propria formazione frequentando gli artisti di Villa Massimo (Mazzacurati, Meli, Guttuso, Leoncillo ed altri). Avvia l’attività espositiva nel 1956 alla Galleria dell’Incontro di Roma, con una presentazione dell’amico Renato Guttuso. Fanno seguito numerose altre personali (si ricordano: Omaggio agli Etruschi, Orvieto 1985; Itinerari, Perugia 1991, Memorie,Mito,Luce Viterbo 2001, Memorie oniriche Torgiano 2002) e collettive, in Italia e all’estero. Tra i riconoscimenti, il “Premio d’incoraggiamento” del Ministero della Pubblica Istruzione (Roma, 1960), la medaglia d’oro alla Exposition Internationale de la Céramique Contemporaine (Praga, 1962), il secondo premio all’International potter design competition (Nagoya, 1973) e vari premi alla Biennale della Ceramica di Gubbio (edizioni del 1960, 1962, 1968). Negli 1964 realizza il Monumento alla Resistenza di Pesaro, grazie al quale ottiene il premio “In/ Arch” istituito dalla rivista “L’Architettura. Cronache e storia” diretta da Bruno Zevi. Dalla metà del decennio inizia a collaborare, in qualità di designer, con rinomate industrie ceramiche (tra le quali la C.A.V.A di Salerno e la Marazzi di Sassuolo). Nello stesso periodo fonda, a Roma, il Centro Internazionale della Ceramica e a Milano, in collaborazione con Giò Ponti, dà vita al C.I.P.A. (Centro Italiano delle Produzioni d’Arte). Dal 1970 dirige, per alcuni anni, la sezione ceramica dell’Istituto Statale d’Arte di Roma. E’ autore di seminari e workshops in Università degli Stati Uniti, Europa, Giappone. Redige manuali di tecnica ceramica, editi dalla Hoepli di Milano: Ceramica Viva (1979); Ceramica Raku (1982); Decorazione Ceramica (1984); Dizionario illustrato dei materiali e delle tecniche ceramiche (2006). Oltre a collocarsi in musei, collezioni pubbliche e private, le sue sculture caratterizzano l’arredo urbano di numerose città, tra cui: Savona (Bassorilievo continuo, 1968), Parigi (Galerie Les Champs, 1968), Shigaraki (Il vento e le stelle, 1991), Brufa (Portale Mediterraneo,1994), Torgiano (Fonte di Giano 1996 e Fonte delle Vaselle, 2002), Coimbra (Rotunda, 2002). Nel 1982 realizza L’Arte della Ceramica, documentario in dieci puntate per la RAI. Racconta sé stesso in Ceramica Oltre, autobiografia pubblicata nel 1997 da Hoepli. Cura eventi rivolti alla ceramica contemporanea, come le tre edizioni di Ceramic art exhibition, rispettivamente dedicate a Svizzera e Germania (1994), Norvegia ed Italia (1996) e Grecia ed Italia (1998). Quest’ultimo evento si è svolto nell’ambito di Cottaterra, un congresso organizzato e coordinato dallo stesso Caruso, ambientato nelle città di Perugia, Deruta Gualdo Tadino e Gubbio con numerose mostre e workshops di ceramisti noti a livello internazionale. Caruso è anche ideatore e organizzatore di Vaselle d’Autore, rassegna annuale che si svolge dal 1995 a Torgiano, città che nel 2004 gli conferisce la cittadinanza onoraria. Per tre anni, fino al 2005, ricopre la carica di direttore artistico dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, promovendo, tra l’altro, tre convegni (“Artetregiorni” 2003, “Arte e territorio” 2004, e “L’arte negli ospedali” 2005) che hanno visto la presenza di importanti personalità, come Gillo Dorfles, Oliviero Toscani e Vincenzo Consolo. Attualmente Nino Caruso prosegue la propria ricerca artistica negli studi di Roma e Todi.

PARTECIPAZIONI AL CONCORSO DELLA CERAMICA DI FAENZA
XII edizione del 1954
XIII edizione del 1955
XIV edizione del 1956
XVI edizione del 1958
XVIII edizione del 1960
XIX edizione del 1961 (Premio dell’Ente Provinciale per il Turismo)
XXI edizione del 1963
XXV edizione del 1967 (Premio del Ministero dell’Industria, Commercio e Artigianato, riservato ai ceramisti artigiani iscritti all’albo)

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