Nasce a Firenze nel 1904, figlio di Chino, si diploma alla Scuola d’Arte di piazza Santa Croce a Firenze, dove ha come maestro Libero Andreotti. Sempre a Firenze frequenta l’Accademia di Belle Arti seguendo gli insegnamenti di Domenico Trentacoste.
Dalla metà degli anni Venti lavora presso la manifattura del padre “Fornaci di San Lorenzo”. Il suo ruolo nella manifattura è quello di modellatore. Assieme al fratello Tito, cerca di dare una nuova impronta alla produzione, ideando nuovi esemplari con un repertorio decorativo e strutturale ben diverso da quello di Galileo. E’ autore delle piccole plastiche che ornano i vasi del periodo successivo al 1920.
A lui sono dovute numerose realizzazioni per allestimenti di esposizioni come quella di Parigi del 1925, dove, per il padiglione italiano, modella gli ornamenti del soffitto ideati da Galileo. All’esposizione di Anversa del 1930 è autore del decoro costituito da grandi palme stilizzate per il portale del padiglione delle colonie.
Lavora nella fornace di famiglia fino alla distruzione per via di un bombardamento aereo nel 1943. Augusto la ricostruirà nello stesso sito, allargando nel 1955 la partecipazione nella ditta a Franco Pecchioli; tale cambiamento porta anche al nuovo nome della ditta, definita “Franco Pecchioli Ceramica”, un’azienda ancora attiva e portata avanti dagli eredi.
PARTECIPAZIONI AL CONCORSO NAZIONALE DELLA CERAMICA DI FAENZA
IV edizione del 1942 (partecipa al tema n. 1 “Pannello decorativo a carattere nazionale” con il fratello Tito e al tema n. 6 “Plastica a tutto o mezzo tondo o rivestimento parietale”;
VIII edizione del 1948;
IX edizione del 1950;
X edizione del 1952.