Capriglia (AV) 09-02-1943 2011

ceramista, artista

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Ha compiuto gli studi all’Accademia del Mosaico di Roma e all’Accademia del Nudo di Ravenna. Nel 1964 ha collaborato alla scenografia del film di Mario Chiari ‘Caso di pazzia’.
Dal 1966 all’inizio del 1972 lavora con i ceramisti di Vietri al recupero ed al rilancio della ceramica vietrese. In quel periodo inizia a creare le prime sculture di ferro con una tendenza interna all’informale. A questo periodo risale la sua prima personale, la mostra in piazza tenuta ad Amalfi nel 1968 dove espose sculture di ferro insieme ad altri disegni. Per quell’occasione Marano tappezzò la città di manifesti scritti a mano collocandoli negli spazi pubblicitari, operando la trasformazione del momento pubblicitario in intervento artistico nel territorio.
Questa operazione era interna ad una riflessione sui mezzi di informazione e sul codice pubblicitario (grafica e colore) di cui si stava occupando in quel periodo. Nei primi anni Settanta espone a Roma: nel 1971 allo Studio SM 13 e nel 1972 alla Galleria ‘Schneider’ presentando 14 sculture in lamiera di ferro e una serie di disegni. Nell’occasione Menna puntualizza che: ‘la luce è il tema centrale dei graffiti, la luce abbagliante del Mediterraneo che assale con violenza la stabilità della roccia, la dissolve e l’assorbe dentro di sé. Marano vive a contatto diretto con questa natura violenta, è ossessivamente attratto dal mare assunto come simbolo di uno stadio originario polemicamente opposto allo stadio di civilizzazione, luogo elettivo del disagio e dell’infelicità’. Nel settembre dello stesso anno Marano prende parte alla collettiva ‘Caserta MedioevalelBorgo di Caserta Vecchia’ dove colloca le proprie opere in ferro nel tessuto delle architetture medioevali operando una riflessione sulla contrapposizione dialettica vita/morte dell’arte.
Marano ha sempre avuto una molteplicità di interessi sul piano artistico che lo hanno portato ad essere di volta in volta una sorta di artigiano del ferro, del legno, della ceramica, alla ricerca di una riscoperta della manualità volta al recupero storico delle antiche forme di produzione umane.
Si colloca negli anni 1972-’73 il suo ‘Progetto Museo Vivo’, utopia di una produttività che non conosce alienazione e la partecipazione a Faenza al Concorso Internazionale della Ceramica.
Nel 1974 Marano espone in una personale alla galleria ‘SM 13’ di Roma alcuni lavori grafici su cui Falzoni osserva che ‘la serie di variazioni sul tema segnico e gestuale presentate a gradienti lungo un ininterrotto percorso a scatti cinematici … presentano sul piano il consuntivo esistenziale di una esperienza tecnica e di cultura approfondita con vero spirito religioso’. Partecipa inoltre sempre in quell’anno alla ‘Internazionale di Ceramica Rive Gauche’ a Roma e allestisce una personale alla Galleria ‘Interni’ di Salerno. Nel 1975 è impegnato in varie rassegne nazionali cui partecipa con l’ecletticità che gli è propria: ‘VIII Biennale del Metallo’ a Gubbio con il Gruppo Salerno 75 (Davide, Rescigno, Marano, Chiari); ‘X Quadriennale Nazionale’ a Roma; alla rassegna ‘Napoli Situazione 75’ a Marigliano. Nel 1976 è presente alla ‘XXXVIII Biennale di Venezia’ e alla Biennale di Gubbio ‘Gubbio 76- ceramica metallo ed altri materiali’ con il Gruppo Salerno 75.
L’incontro in questo periodo con Stockausen e la suggestione della sua teoria musicale sono determinati per la ripresa del Progetto Museo Vivo elaborato inizialmente nel periodo 1970-73. Da questo momento in poi la partecipazione di Marano alle principali rassegne nazionali ed europee è continua, il che fa di lui un artista noto e affermato non solo nel campo della scultura ma anche in quello della ceramica, della progettazione e del design del mobile.
L’Ateneo salernitano, nei primi anni del Duemila, gli ha conferito la Laurea Onoris causa in Scienze della Comunicazione. Dagli anni Ottanta è stato impegnato nel campo del design; in tale veste è stato invitato a diverse edizioni della rassegna “Abitare il tempo”, tenutasi a Verona. Nel corso degli ultimi dieci anni ha rivolto l’attenzione allo studio della città, partecipando alla realizzazione, a fianco dell’economista Pasquale Persico, dei Piani Strategici di Ferrara, Potenza.
Nel 2011 ha tenuto una lectio magistralis, presso la Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università di Siena. Una sua opera è presente nella mostra “Lo stato dell’arte – Campania “ del Padiglione Italia della 54a Biennale di Venezia.