Palermo (PA) 23-09-1916 Como 1996

architetto, designer

Domenico Parisi, detto Ico, nasce a Palermo il 23 settembre 1916 da Eduardo Parisi, pittore ritrattista e Olimpia Volpes, figlia di un avvocato siciliano. La famiglia si trasferisce a Como nel 1920 per seguire l’attivita’ di Eduardo che insegna pittura. Domenico, in aperto contrasto con il padre, studia fotografia e si interessa di cinema. Entra in contatto con Giuseppe Terragni che gli affida servizi fotografici sulla Casa del Fascio e sulla Villa Bianca di Seveso. Nel frattempo Parisi incontra l’astrattismo nelle teorie di Carlo Belli e Alberto Sartoris e frequenta il Cineguf di Como. Insieme al collega e amico Pino Costamagna gira i documentari Como+Como+Como (1937) e Risanamento Edilizio della Citta’ di Como (1939). Un terzo documentario sul tema della seta viene iniziato, ma non portato a termine. Dal gruppo di lavoro formatosi in occasione della Mostra dell’Impero a Villa Olmo (1937) nasce il Gruppo Alta Quota, con Fulvio Cappelletti, Giovanni Galfetti e Sivlio Longhi.
Nel 1941 Parisi e’ arruolato con il grado di tenente nel IX Battaglione Pontieri, con il quale e’ impegnato sul fronte russo. Dira’ dell’esperienza bellica: “La sensazione piu’ comune e costante di chi combatte una guerra e’ il niente – non sei niente – non sai niente – non vedi niente…”.
Nel 1947 sposa Luisa Aiani, vedova dell’amico Giovanni Galfetti, abbattuto in battaglia con il proprio aereo. Con la moglie fonda a Como nell’aprile del 1948 lo Studio La Ruota. A Parisi vengono affidati gli arredi della Libreria dello Stato di Milano e l’allestimento della Mostra del Giornalismo alla Triennale. La prima opera edilizia e’ Casa Carcano (Maslianico, 1949), nella cui progettazione coinvolge Mario Radice e Fausto Melotti. Seguono Casa Notari (Fino Mornasco, 1949), la Camera di Commercio, Industria e Agricoltura (Sondrio, 1953) e il Padiglione Soggiorno per la X Triennale (Milano, 1954). Nel frattempo si laurea in architettura a Losanna (1950) e nel 1955 si iscrive al Collegio dei Periti Industriali di Como. Presta la sua mano alla fiorente industria dell’arredamento diventando un designer di riferimento per aziende come Cassina, M.I.M., Singer, Altamira, Longhi, Cappellini. Espone al 34 Salon des Artistes De’corateurs di Parigi. Il confronto con architetti e artisti continua a essere al centro del suo metodo creativo. Stringe un legame di amicizia con Gio Ponti e intesse rapporti con Lucio Fontana, Francesco Somaini e Fausto Melotti. Trova ispirazione nei principi della Sintesi delle Arti, ma non ha rapporti diretti ne’ con il Movimento Arte Concreta, ne’ con il Groupe Espace.
Durante gli anni Sessanta progetta l’Hotel Corte dei Butteri e l’annessa chiesa Santa Maria dell’Osa (Fonteblanda di Grosseto, 1962), Casa Orlandi (Erba, 1966), Casa Fontana (1968) e Casa Vivere Insieme (Montorfano, 1969). Parisi intensifica il rapporto con gli artisti preparando un radicale cambiamento nel proprio approccio all’architettura. Dalla collaborazione con Somaini e con il Gruppo T (formato da Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo e Gabriele De Vecchi) nascono nel 1968 i Contenitoriumani. Nello stesso anno cura a Como la rassegna Campo Urbano alla quale partecipano tra gli altri Enrico Baj, Luciano Fabro, Giuseppe Chiari. Dal rapporto con i critici Pierre Restany ed Enrico Crispolti nascono progetti in bilico tra arte e architettura come Ipotesi per una Casa Esistenziale (1972) e Operazione Arcevia Comunita’ Esistenziale (1974). Tra gli artisti coinvolti figurano Duane Hanson, Ce’sar, Chuck Close, Alberto Burri, Alik Cavaliere, Tonino Guerra, Michelangelo Antonioni. Operazione Arcevia, progettata su commissione del costruttore marchigiano Italo Bartoletti, partecipa alla Biennale di Venezia nel 1976 ed e’ esposta alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (1979). Nel 1977 pubblica Percorrenza Fotografica, il suo primo libro di fotografia (con un testo di Gillo Dorfles). Il secondo, Foto a memoria, lo scrivera’ di suo pugno e verra’ pubblicato nel 1991. Alla fine degli anni Settanta nasce la serie delle Utopie, opere che coniugano il gesto artistico con la visione architettonica. Tra queste Liberta’ e’ uscire dalla scatola partecipa alla Biennale di Venezia 1978, Utopia Realizzabile e’ esposta al Palazzo delle Prigioni Vecchie di Venezia (1978), e Apocalisse Gentile all’INARCH di Roma (1979), al Museo d’Ixelles di Bruxelles (1980) e al Palazzo dei Diamanti di Ferrara (1981). In questo periodo si sposta verso la formula dell’installazione e della performance e affronta problematiche relative all’automobile (con le celebri auto murate) e ai mezzi di comunicazione. Partecipa a Documenta Urbana a Kassel (1982) e alla mostra “Les anne’es 50” presso il Centre Pompidou, Parigi (1988).
Nel 1984 realizza una retrospettiva di disegni all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi e al Centre ADP di Lille. Nel 1986 si tiene la prima mostra antologica a lui dedicata presso il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano dal titolo Ico Parisi: l’Officina del possibile, cui seguono Ico Parisi: & Architecture (1990) e Ico Parisi: & Disegni (1994) presso la Galleria Civica di Modena, alla quale dona nel 1994 i propri archivi di grafica. A curare le due retrospettive e’ il direttore della Galleria Flaminio Gualdoni. Alla Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi di Como dona nel 1995 il Fondo Ico e Luisa Parisi. Muore a Como il 19 dicembre 1996.
EA