Bresso (MI) 02-05-1938

pittore, scultore

Vive e lavora tra Milano e Parigi. Inizia a dipingere da autodidatta. Espone per la prima volta alla Galleria Totti di Milano nel 1957 (dove ha occasione di avvicinarsi alla ceramica eseguendo alcuni piatti con motivi astratti). La sua produzione giovanile e dapprima gravitante in area informale, ma già dal 1960 con il ciclo “Impronte” (pitture ottenute con l’impressione del suo corpo e degli abiti sulle tele) esprime la sua volontà di superamenteo di tali ambiti. Tra il 1960 e il 1962 espone a Venezia, Bruxelles e Milano le prime impronte. Numerosi riconoscimenti vengono dai critici tra cui Dino Buzzati, Enrico Crispolti, Giorgio Kaisserian e Renato Barilli. Partecipa ad importanti rassegne( “Nuove prospettive della pittura italiana”, Bologna 1962; “Alternative attuali”, L’Aquila 1962; “La Nuova Figurazione”, Firenze 1963).Nel 1963 si trasferisce a Parigi dove incontra il pittore Gilles Aillaud Arrojo e Paul Rebejrolle e dove esporrà a più riprese dal 1963 al 1965 (Salon de Mai, II Biennale, Musée d’art moderne de la Ville de Paris). Partecipa a diverse mostre internazionali nell’ambito di “Nuova Figurazione” (Bruxelles 1964 e Bologna 1965). Compie numerosi viaggi (New York, Venezuela, Messico, Cuba, Brasile ed Estremo Oriente) tra gli anni 1965 e 1971. Negli anni Settanta la sua pittura tocca temi di impegno sociale raffigurando soggetti quali le lotte studentesche e la condizione operaia nelle periferie delle grandi città. Dal ’75 ha lavorato a Berlino, Bochum, Salisburgo, Parigi e Madrid come scenografo costumista. Tra il 1970 e il 1985 risiede più volte a New York dove lavora alla serie”Interni americani” esposta a Roma, Milano e New York ed accompagnata in catalogo da una poesia espressamente scritta per l’occasione da Jacques Prévert. Il suo interesse per i “paesaggi” newyorkesi (strade, marciapiedi riflessi in pozzanghere, scorci di campi da basket e ritratti di giocatori) continua fino alla fine degli anni ’80 con la serie “After Storm” presentata alla Galleria Philippe Daverio di Milano nel 1988. Nel 1990 avviene il riavvicinamento dell’artista alla ceramica in seguito ad un soggiorno ad Albisola Marina, dove alla Manifattura San Giorgio produce una serie di 656 vasi (poi esposti alla Galleria Daverio di Milano nello stesso anno). Una parte dei vasi viene acquistata ed esposta dai musei Ludwig di Colonia, Sprengel di Hannover, Wilhelm-Lehmbruck di Duisburg, di sculturaGlaskasten di Marl. Seguono con successo di critica altre mostre personali di ceramica dal 1992 ad oggi. Nel 1994, Gian Carlo Bojani gli chiede alcuni vasi per la mostra “Virtualità del vaso” che dal mese di dicembre di quell’anno al gennaio 1995 si svolge a Firenze presso la Galleria di Fabrizio Guidi Bruscoli, prima tappa di un intinerario che vede le opere di Recalcati esposte anche a Vitorchiano, Fiera Milano-MACEF e Torgiano fino al gennaio 1996 (vedasi i rispettivi giornali di mostra a cura di G.C. Bojani). Seguono alcuni soggiorni dell’artista a Faenza, dove realizza una serie di opere nella Bottega Gatti. Per ultimo Recalcati partecipa all’edizione 1997 di “Virtualità del vaso” in Vitorchiano nei mesi di luglio e agosto e a Milano in occasione del MACEF di settembre, aderendo alla costituzione del Museo delle arti applicate nel chiostro restaurato di Sant’Agnese in Vitorchiano.