Pesaro (PU) 26-01-1905 Pesaro (PU) 13-08-1991

ceramista, pittore

http://www.claudiosora.com/elso_sora.html

Elso Sora nasce a Pesaro il 26 gennaio 1905 e inizia a lavorare come ceramista nel 1917, a 12 anni, nel laboratorio Molaroni, sotto la guida di Telesforo Bertozzini – famoso maiolicaro – e di un altro estroso artista argentino, Pietro Turri. Contemporaneamente, Sora frequenta la Scuola d’Arte e lo studio di Fernando Mariotti, uno dei protagonisti della pittura pesarese del ‘900. Nel 1930 la fabbrica Molaroni chiude per crisi economica; Elso viene assunto dall’architetto Giò Ponti che aveva ammirato alcuni suoi lavori alla Biennale di Monza, nella sezione Maioliche della Richard Ginori a Sesto Fiorentino, dove Sora lavora per sette anni, fino al 1937.
In quell’anno, rimasto vedovo e con un figlio piccolo da accudire, Elso deve tornare a Pesaro, dove riprende il lavoro alla Molaroni divenendone direttore artistico. Nel 1950, assieme al fratello Nemorino, a Vittorio Benvenuti e a Franco Ridolfi, costituisce la ditta A.M.A. (Artigiani Maiolicari Associati), una delle più attive nel settore della ceramica decorata ed istoriata di tradizione, che viene chiusa negli anni ’80. Elso Sora ha continuato a eseguire la sua personale produzione – originale e diversa dagli altri ceramisti pesaresi – fino all’ultimo mese di vita: muore a Pesaro il 13 agosto 1991.
Le prime frequentazioni di Elso Sora con la fabbrica Molaroni (l’anziano grande Telesforo Bertozzini e il fantasioso argentino Pietro Turri) e con la Scuola d’Arte (Luciano Castaldini e Fernando Mariotti) sono le basi della sua cultura eclettica, orientata dall’inizio verso un gusto della linea particolarmente accentuato; proprio questa sua caratteristica costituirà il suo elemento dominante rispetto, per fare solo un nome, alla volumetria più plastica di Bruno Baratti – l’altro grande innovatore della ceramica pesarese – sempre alternata alla produzione di bassorilievi e di sculture.
Sora è stato ceramista – pittore, nel senso che ha vissuto la necessità di trasferire sulla forma dei piatti e dei pannelli i temi mitologici, allegorici, realistici particolarmente amati, e di dipingere sulla terracotta con la stessa fluidità evidente già nei disegni del decennio 1920-30. I richiami all’Art déco, alla grafica di Dudovich o anche, per fermarci alla provincia di Pesaro, di qualche illustratore della Scuola di Urbino, sono particolarmente importanti perché precedono, in Sora, l’esperienza storicamente e biograficamente più rilevante: l’attività presso la fabbrica Richard Ginori dal 1930 al 1937, accanto all’architetto Giò Ponti, l’innovatore per eccellenza come arredatore d’interni, disegnatore industriale, scenografo, fondatore nel 1928 della rivista “Domus”.
Va poi ricordato un luogo pesarese d’incontri di particolare suggestione – villa Premuda – animato dalla proprietaria di origine bergamasca, la nota pittrice Luisa Fagioli Premuda, che apriva il suo salotto ad artisti come Elso Sora, Giancarlo Polidori, il maestro Arturo Melocchi (insegnante al Conservatorio Rossini, tra gli altri, di Mario Del Monaco e Renata Tebaldi), Annibale Ninchi, Nino Caffé, Fabio Tombari, Sandro Gallucci, Fernando Mariotti; ai più giovani Ulrico Schettini, Nanni Valentini, Guglielmo Malato, Claudio Sora figlio di Elso. Tra i fiori di villa Premuda – dove anche i Sora abitavano – è forse nata l’ispirazione dei decori floreali minutissimi che fanno da sfondo a tante scene su ceramica e si rincorrono per decenni in riccioli e volute fino all’ultimissima produzione.

PARTECIPAZIONI AL CONCORSO NAZIONALE DELLA CERAMICA DI FAENZA
VII edizione del 1948
IX edizione del 1950
X edizione del 1952
XII edizione del 1954 Opera segnalata per l’acquisto.