Innsbruck (A) 14-09-1917 Milano (MI) 31-12-2007

architetto, designer

http://www.sottsass.it/

 

 

 

Figlio di Ettore Sottsass senior, laureatosi al Politecnico di Torino nel 1939, ha aperto uno studio a Milano nel 1947, occupandosi principalmente di edifici residenziali e scolastici.
Ha partecipato come collaboratore a diverse Triennali fra il 1947 e il 1960. Ricordiamo a questo proposito gli allestimenti più noti: la sezione dei vetri italiani alla XI Triennale del 1957 e il salone di ingresso all’edizione del 1960. Conosciuto internazionalmente come uno dei fautori del rinnovo del design e dell’architettura, il suo lavoro si è concentrato nel trovare modi più sensoriali per definire la forma e gli spazi della vita domestica mediante l’uso del colore e di materiali inconsueti.
Divenuto nel 1958 consulente per il design della Olivetti, ha creato le note macchine da scrivere Tekne (1960); Studio (1965); le portatili Lettera 36 e Valentine (1969); le calcolatrici Logos 2 (1964); MC 23 e MC 19 (1966); i componenti per ufficio Sistema 45 (1969) e Icarus (1982).
Ha partecipato alla mostra Italy: The New Modern Landscape (v. ) tenutasi al MoMA di New York nel 1972. Dopo la collaborazione con lo studio Alchimia, ha fondato, nel 1980, il gruppo Memphis (scioltosi poi nel 1988) con la finalità di demitizzare i linguaggi canonici del design. Sempre nel 1980 ha fondato con M. Zanini e A. Cibic la Sottsass Associati, società di progettazione e consulenza di design con un’intensa attività di architettura di interni per note catene di negozi sparsi in tutto il mondo.
Ricordiamo inoltre la progettazione per il comune di Torino di alcuni elementi di arredo urbano e di un chiosco polifunzionale e la partecipazione ai concorsi per la sistemazione delle aree di Piazzale Loreto a Milano (1985) e della zona del Lingotto a Torino (1983). Tra i riconoscimenti spiccano i quattro Compassi d’Oro, di cui uno alla carriera nel 1995 e le numerose mostre.
Nel 1976 venne invitato a partecipare, con una personale, all’inaugurazione del museo di design Cooper-Hewitt di New York. Sempre nello stesso anno l’Internationales design Zentrum di Berlino organizzò una mostra alla sua opera degli ultimi vent’anni, mostra che diventò itinerante passando dalla Biennale di Venezia, al Musée des Arts Décoratifs di Parigi, al Centro de Diseno Industrial di Barcellona, all’Israel Museum di Gerusalemme e al Visual Arts Board di Sydney.
Nel 2002 ha pubblicato Scritti 1946-2001, una raccolta di appunti e articoli curata dalla sua compagna, Barbara Radice. Una retrospettiva dell’opera completa è stata ospitata nel 1994 a Parigi dal Centre Georges Pompidou. Seguirono le mostre al Mart di Rovereto (2005), al Design Museum di Londra (2006) e l’ultima prima della morte a Trieste (2007). Ha progettato, tra gli altri, per Abet Laminati, Alessi, Cassina, Artemide, Poltronova, Venini.
Premi e riconoscimenti:
Premio Compasso d’oro 1959 per il calcolatore elettronico Elea per Olivetti
Premio Compasso d’oro 1970 per l’elaboratore elettronico G 170 per Honeywell con D.L. Higgins e J. L. Monk
Premio Compasso d’oro 1970 per l’addizionatrice elettrica MC 19 con Hans Von Klier per Olivetti
Laurea honoris causa al Royal College of Art di Londra nel 1976
Premio Compasso d’oro 1989 per il servizio di posate Nuovo Milano per Alessi
Officier nell’Ordine delle Arti e delle Lettere della Repubblica Francese nel 1992
Laurea honoris causa presso la Rhode Island School of Design negli Stati Uniti nel 1993
Premio IF Arwad Design Köpfe da l’Industrie Forum Design di Hannover nel 1994
Honorary Doctor del Royal College of Art di Londra nel 1996
Design Award del Brooklyn Museum di New York nel 1996
Oribe Award della città giapponese di Gifu nel 1997
Onorificenza della Glasgow School of Art nel 1999
Onorificenza del London Institute of Art
Onorificenza per il design industriale del Politecnico di Milano
Nomina a Grande Ufficiale per l’Ordine al Merito della Repubblica conferita dal Presidente della Repubblica Italiana nel 2001.
Premio Red Dot Design Award 2007 per il servizio di posate “Cinque Stelle” e la padella antiaderente “Bon Appetit” per Serafino Zani.

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