Bruno Tosi è nato a Milano l’8 gennaio 1937, dove vive e lavora in Via Anton Cechov 20.
Dopo gli studi di maturità, ha frequentato la Facoltà di Lettere e Filosofia all’Università degli Studi di Milano. Oltre che pittore e mosaicista, Tosi conosce le varie tecniche della stampa, come la litografia, la serigrafia, l’acquaforte, la punta secca. Tecniche con le quali si è espresso in questi ultimi anni, dando alla luce fogli di grafica “d’autore” raccolti poi in edizioni speciali.
La pittura di Tosi è una pittura narrativa. I suoi quadri sono racconti. Situazioni ed eventi sono realistici. Personaggi noti e personaggi anonimi sono tutti individuati ed individuabili. Il punto di partenza espressivo di Tosi è apparentemente quello della neofigurazione. Il punto di arrivo non è, tuttavia, documentario: il racconto è costruito in modo più complesso: il realismo è solo una condizione di leggibilità dei segni; il racconto pittorico è in realtà un messaggio politico, emblematico, una metafora. Tosi, che pure vive isolato e si è offerto poche occasioni di confronto con la ricerca dei pittori suoi coetanei, ha percorso, individualmente e istintivamente, molti dei tracciati sperimentali della giovane pittura italiana del secondo dopoguerra. Ha sperimentato il trattamento dell’immagine secondo le tecniche dello sviluppo del retino fotografico; ha sperimentato gli effetti della dilatazione dei particolari tipico della pittura pop; ha sperimentato la ridondanza spettrale degli oggetti tipica dell’iperealismo. E subito, fin dai tempi della Biennale di Milano del 1965 si è scoperto parentele con Adami, Spadari, Baratella. Ma fin d’allora i suoi quadri hanno una particolarità: sia che partano da dettagli documentari, sia che partano da dettagli simbolici, il risultato è quello di evidenziare un discorso metafisico-esistenziale. Uomini, animali, cose (realtà naturale e realtà sociale) finiscono per risultare, nei suoi quadri, reperti archeologici di un mondo distrutto dalla violenza. Nonostante l’apparente lirismo o l’elegia (o, in certi casi, l’accento sentimentale) dei particolari delle composizioni, il messaggio dei quadri di Tosi è drammatico, emblematico e comunque non naturalistico.