Sul finire degli anni ’70, l’impresa, decise di investire molto sulla comunicazione, per cui dal 10 febbraio 1976 la Santerno S.p.A., intraprese le trasmissioni televisive di Tele Santerno. Si trattava di un canale che riportava lo stesso marchio, pertanto l’azienda scelse di aggiungere al grifone l’immagine del fuoco come simbolo della cottura della ceramica. Nel 1976, per due settimane il celebre artista Wilfred Lam ha lavorato per la Santerno-Imola per la realizzazione di un modulo variopinto dalla superficie strutturata avente le rispettive dimensioni: 33×33, previsto per il mercato francese. La Ceramica Santerno-Imola ha dato la possibilità a noti pittori come per esempio Brindisi, Fiume, Crippa di realizzare pregevoli mattonelle con sofisticate riproduzioni delle loro opere. L’’industria imolese ha scelto di mantenere preziose collaborazioni con vari artisti, i quali hanno contribuito a confermare successi. L’azienda legò inoltre il proprio nome a importanti azioni promozionali legate all’autodromo del Santerno. Nel 1982, in seguito a cambi societari, trasformò la ragione sociale da Santerno S.p.A. in Ceramica Santerno-Imola S.r.l. e da questo periodo storico la produzione si concentrò sui prodotti realizzati nei formati: 20×20, 20×30, 25×25, integrando la lavorazione della monocottura chiara. Nel 1983 venne acquisita da S.P.E.A. di Sant’Atto (Teramo), ex-Villeroy & Boch di Teramo e di San Benigno Canavese mutando denominazione in Santerno S.P.E.A. S.r.l. Nel 1991, presso lo stabilimento produttivo ex Santerno S.p.A. si colloca la società Santerno Grès S.r.l. con l’obiettivo di produrre grès porcellanato, condotta da Guido Sassoli de Bianchi.
In seguito a un periodo di amministrazione controllata, nel 1993, l’azienda fu acquisita dalla Cooperativa Ceramica di Imola con la denominazione di “Leonardo 1502 Ceramica S.p.A.”.
“Arte e industria possono convivere e collaborare soltanto a due condizioni: che l’artista abbia raggiunto il vertice della sua capacità creativa e che la tecnica sappia rispettare la creazione individuale, esaltandola e riproducendola nella sua essenza e nei suoi valori. Soltanto in Italia, le tecniche della ceramica non hanno soffocato la ricerca dell’artista ma al contrario ne hanno esaltato e allargato la funzione”.
Cit. Wilfred Lam, 1976
“La ceramica un prodotto duttile e non deve servire solo a piastrellare la cucina o il bagno, un soggiorno. Serve soprattutto a questo, ma non dimentichiamoci il suo pregio. Siamo in tanti in Italia fare ceramica ma non dobbiamo considerarla solo un fatto industriale; è anche un fatto sociale. Con la piastrella si eleva, ad un costo relativamente basso, il tono dell’ambiente di vita umano. E lo stimolo artistico non può e non deve essere dimenticato. I nostri musei sono pieni di ceramiche pregevolissime. E dovranno continuare a esserlo in futuro, nei decenni e nei secoli che verranno. Le nuove tecniche, le stesse che hanno consentito la rivoluzione industriale, devono schiudere orizzonti all’arte. È nostro dovere mettere a disposizione degli artisti. La ceramica è un’espressione culturale e le piastrelle in particolare sono il simbolo del nostro tempo”.
Cit. Dott. Domenico Berti, Consigliere Delegato, 1976
Art. “Wilfred Lam in Italia tenta un esperimento di avanguardia: piastrella misteriosa” dal periodico CER il giornale della ceramica, marzo 1976, pp. 18-19