Cottoforte smaltato (faenza smaltata) nel 1969
Semigreificato smaltato 1969
Smalteria dal 1980
Grès porcellanato smaltato nel 2017
1969 denominazione: Ceramiche Musa S.r.l.
1990 denominazione: Ceramiche Musa S.p.A.
La storia di Ceramiche Musa deve la sua fortuna a un visionario uomo d’affari: Luigi Montecchi. Nel 1943 decide di chiudere la sua società di asfalti e bitumi per dedicarsi interamente alla produzione di ceramiche tra Vietri e Cesara, località della costa amalfitana note per la lavorazione ceramica. Risalgono al XV secolo le prime tracce dell’arte ceramica in queste città, importanti crocevia del commercio nel Mediterraneo allora come oggi. Su un incantevole terreno scosceso sul mare, apre così la prima fabbrica Musa, acronimo per Montecchi Urbani Società in Accomandita (notizia da confermare). Il primo logo è un cavalluccio marino sovrapposto a una cazzuola. Musa inizia la propria produzione con il vasellame in argilla lavorato a mano; piatti, bicchieri e vasi della tradizione Vietrese sono reinterpretati dalla manodopera locale. In pochi anni prende vita un’azienda fondata sulla stima e sulla fiducia. La troupe di artigiani locali sviluppa una capacità straordinaria nella riproduzione dei disegni della tradizione e una creatività sorprendente nell’elaborazione di nuove decorazioni. I nomi degli artigiani più fedeli risuonano ancora tra le mura dei negozi Musa; nomi testimoni di una squadra di artisti invidiabile per professionalità e spirito di collaborazione. Durante i primi anni Quaranta, apre il primo negozio monomarca di Roma, che i più affezionati clienti ricorderanno essere in Via Milano. Tra gli ordini importanti di questo periodo da citare quello per i magazzini MACY’S di New York City che vedono Luigi Montecchi attraversare l’Atlantico per un accordo rivelatosi d’improvviso sfavorevole ma che ha contribuito alla diffusione del marchio oltre oceano. La svolta innovativa arriva negli anni Cinquanta. La produzione di vasellame lascia posto alle piastrelle e alla creazione del marchio oggi riconosciuto da tutti come simbolo delle migliori ceramiche per pavimenti e rivestimenti. Grazie al carattere imprenditoriale di Luigi Montecchi, Ceramiche Musa si contraddistingue dalla concorrenza per i colori e la personalizzazione. Egli intraprende rapporti di stima con rinomati clienti e architetti e, grazie a tali personalità lungimiranti e avanguardiste, colloca rapidamente la sua azienda nel mercato del lusso. Il primo negozio monomarca di Milano, tuttora attivo in Via Verdi, apre grazie al contributo dell’architetto Luciano Giovannini. Sempre tramite Giovannini, Montecchi entra in affari con l’architetto Eduardo Vittoria e l’imprenditore Adriano Olivetti, in procinto di realizzare i nuovi stabilimenti ICO/Olivetti di Ivrea. Questo enorme complesso, rivoluzionario per la nuova concezione di vita in fabbrica, sarà esternamente rivestito di listelli blu e gialli realizzati espressamente da Ceramiche Musa. Il tema del rivestimento ceramico colorato verrà in seguito ripreso da Musa in numerose palazzine romane, che un occhio attento può notare ancora oggi passeggiando per le strade della città.
Il secondo negozio di Roma apre in piazza dell’Esquilino e il terzo in Via di Campo Marzio, tuttora attivo. L’architetto Franco Borsi ottiene l’incarico e inserisce le mattonelle Musa tra le travi del soffitto a cassettoni del negozio. Lo stesso dettaglio si ritrova all’interno della Camera dei Deputati di Palazzo Montecitorio a Roma, dove le mattonelle Musa decorano oltre al soffitto anche le pareti.
Altro architetto che collabora con Luigi Montecchi è Mario Ridolfi, noto in quegli anni per le sue architetture a carattere sociale. Egli commissiona a Ceramiche Musa le sottofinestra delle torri INA-Casa di Viale Etiopia a Roma, che simulano i drappi appesi ai balconi in tempo di festa.
Si potrebbero citare molti altri architetti che collaborano con l’azienda in questi anni. Tra questi, l’architetto Michele Busiri Vici realizza in ceramica addirittura una linea di maniglie, e l’architetto Giovanni Michelucci utilizza frammenti di mattonelle Musa per la Casa Capanna della pittrice Letizia Pitigliani.
Nel 1959 Luigi Montecchi lascia alla sua famiglia un terreno fertile su cui continuare a investire. È l’anno dell’Exposition Universelle et Internationale di Bruxelles. Il padiglione Italiano è commissionato agli architetti BBPR, Giancarlo De Carlo, Ignazio Gardella, Giuseppe Perugini e Ludovico Quaroni. Al centro di un pavimento in ceramiche bianche e blu spicca una fontana anch’essa in ceramica, interamente prodotta da Ceramiche Musa. Erano gli anni Sessanta quando dopo quest’importante avvenimento la fabbrica si trasferisce da Vietri a Roma, nella zona della Cecchignola, dove ancora oggi si trova la sede dell’azienda. E’un complesso moderno, più idoneo allo sviluppo produttivo, che esprime al meglio e in ogni fase il processo di lavorazione. Musa continua a raccogliere ordini da clienti prestigiosi; dall’estero ricordiamo la famiglia Kennedy per un ordine destinato a rivestire alcuni ambienti della Casa Bianca; anche la regina Giuliana e poi Beatrice d’Olanda decidono di ornare la loro villa sul Monte Argentario con le sue mattonelle. Dal mondo dell’imprenditoria Italiano si ricordano tra i tanti, la famiglia Agnelli; dal mondo culturale-artistico Italiano: Claudio Villa, Domenico Modugno, Lucio Battisti, Luciano Pavarotti, Laura Biagiotti e Franco Zeffirelli. Quest’ultimo si affida a Musa per tutti i rivestimenti della sua villa a Positano, oggi raffinato albergo di lusso.
Nel corso degli anni Ottanta, Novanta gli eredi di Luigi Montecchi intraprendono il recupero di alcuni progetti abbandonati, continuando l’opera paterna nel diffondere tradizione e avanguardia italiana grazie a una rete sempre più estesa di rivenditori. Dopo il successo degli anni Ottanta, il business è ora gestito dalla terza generazione e ha recentemente completato un articolato processo di riorganizzazione. La missione aziendale è la stessa concepita dal fondatore: preservare e consolidare la propria posizione nel mercato del lusso, ponendo attenzione alla qualità del prodotto e alla soddisfazione del cliente. Il gusto sobrio ed elegante contraddistingue Ceramiche Musa da oltre settant’anni e contribuisce a rafforzare il marchio attraverso un progressivo e sostenibile sviluppo globale.
Immagine pubblicitaria conservato presso la biblioteca del MIC di Faenza
Ambientazione: collezione Capri tratta da un pieghevole pubblicitario (primi anni '80), conservato presso la biblioteca del MIC di Faenza
Serie pastello, decorata a mano con la tecnica dello stampino (prima apparizione dei colori a pastello su piastrella), 1982. Immagine pubblicitaria tratta da: Ca ceramica per l'architettura n. 4, aprile 1988, p. 88
Serie Tulipani 20x20 cm decorato a mano. Immagine pubblicitaria tratta da: Ca ceramica per l'architettura n. 3, dicembre 1988, p. 85
Collezione Tulipani, 20x20 cm, composizione a quattro pezzi con decoro a mano. Immagine pubblicitaria tratta da: Ca ceramica per l'architettura n. 5, agosto 1989, p. 83
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