Terracotta
1906 denominazione: Le Fornaci di Marsciano
1928 denominazione: Fornace Briziarelli-Battaglia
1933 denominazione: Briziarelli Pio e Figli-Fornaci di Marsciano
1951 denominazione: FBM Fornaci Brisiarelli Marsciano di Briziarelli Vincenzo, Giovan Battista, e Mario di Pio S.n.c.
1957 acquisizione della Dunarobba Fornaci Laterizi di Moncastrilli (TR)
1974 denominazione: FBM - Fornaci Briziarelli Marsciano S.p.A.
FBM racconta la storia di una tecnologia produttiva (le fornaci), di una famiglia (i Briziarelli) e la storia di un territorio (Marsciano), che si intrecciano attraverso l’evoluzione di un materiale: il laterizio.
Alla fine ‘800 Pio Briziarelli, in una piccola fornace “a pozzo”, diede il via alla prima produzione di laterizi, in una sede a pochi passi dalle mura cittadine di Marsciano che ai primi del ‘900 occupava già 10 operai e nel 1906, assieme ad altri soci, costituisce la società Le Fornaci di Marsciano che si occupa anche della produzione di calce.
Tra il 1924 e 1938, all’interno dello stabilimento di Marsciano si produssero anche terrecotte artistiche per l’architettura che vennero realizzate sotto la direzione del prof. Pietro Guaitini, docente dell’Istituto d’Arte di Perugia.
Un momento particolarmente significativo per l’innovazione avvenne a Perugia nel 1939 durante l’Esposizione della Cassa Rurale dove FBM presentò la costruzione di un grande arco praticabile, realizzato con i sistemi brevettati SAPAL e SAP. L’arco era caratterizzato dal rivestimento dei contrafforti con listelli e angoli in laterizio trafilato e definito Rivestimento Moderno Briziarelli. Questo allestimento rafforzò l’identità dell’azienda nei suoi intenti sulla ricerca e sperimentazione agevolandola non poco durante il periodo del dopoguerra.
Nel 1949 dette il via alla costruzione del primo forno a tunnel per laterizi sul territorio italiano che determinò un significativo contenimento dei costi che permisero l’accesso a nuovi mercati e al raggiungimento di una produttività giornaliera di 1000 quintali al giorno.
A metà degli anni sessanta erano attivi stabilimenti in cinque diverse località, Marsciano, S.Maria degli Angeli, Fiano Romano, Dunarobba, Bevagna e successe che in ognuno di questi si iniziò a razionalizzare e specializzare distinti processi operativi finalizzati su diverse tipologie produttive.
Sempre in questo periodo FBM si fece trovare pronta all’avvento del laterizio faccia a vista, operò con argille dalle raffinate qualità tecnologiche e fabbricò elementi trafilati e pezzi speciali. Importanti opere architettoniche furono realizzate con le produzioni delle fornaci, tra queste è da ricordare il complesso dell’Acqua Cetosa a Roma a firma dell’architetto Annibale Vitellozzi ma anche il vasto impiego nell’edilizia popolare che qualificò l’aspetto delle murature attraverso i pregi estetici del cotto.
Negli anni Settanta FBM aveva assunto una connotazione da gruppo industriale, articolato con numerose società collegate: Lateritalia, Dunarobba Fornaci Laterizi, Preton Italiana, Fornace Ferrini Laterizi.Sempre sotto le dirigenze della famiglia Briziarelli grazie al nuovo apporto generazionale di Enzo, Massimo, Pio e Angelo
In una cava di Dunarobba nel 1979 vengono alla luce i primi tronchi della foresta fossile, oggi composta da una cinquantina di grossi tronchi di piante conifere vissute circa 2 milioni di anni fa.
FBM, nel corso della sua storia recente sviluppa gradualmente e costantemente il rinnovamento delle tipologie di prodotto, che riguarda non solo gli elementi faccia a vista per murature e pavimentazioni, ma anche le coperture. Nel 2003 nacque Coppopiù, una tegola di nuova concezione, con particolari caratteristiche tecniche di resistenza, ingelività, semplicità nella messa in opera e con varianti dalla superficie invecchiata.
Nel 2004 prende il via il Concorso di Architettura FBM in collaborazione con il Giornale dell’Architettura, aperto a studenti di architettura e neolaureati di età inferiore ai 30 anni
Ad oggi innovazione e tradizione sono il binomio che contraddistingue questa importante realtà che sta puntando su razionalizzazione dei cicli di produzione, miglioramento dell’efficienza produttiva, sostegno della formazione, incremento della struttura commerciale, innalzamento dei livelli prestazionali dei prodotti.
Foto aerea dello stabilimento di Marsciano nel 1928
Gruppo di operai, 1930
Esposizione della Cassa Rurale di Perugia, allestimento e presentazione dell’innovativa volta realizzata con i sistemi per solaio SAP e SAPAL, 1939
Giovan Battista e Vincenzo Briziarelli a fianco del nuovo forno a tunnel dello stabilimento di Marsciano inziato nel 1949
Insegna FBM, anni ’50
Inaugurazione dello stabilimento di Fiano Romano, Pio Briziarelli accompagna l’on. Andreotti e il dr. Cantelli presidente ANDIL, 1967
Complesso architettonico di Borgo Trevi (PG) con i fronti degli edifici caratterizzati dalla trama cromatica dovuta ai mattoni Perusia abbinati alla Pietra Sponga nella tipica finitura a filo di sega, 1999
Doppia tegola portoghese con cella fotovoltaica. Per un apotenza energetica di 1kw/h occorrono 70 tegole fotovoltaiche
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