Liguria: una terra tutta da scoprire

Dall’entroterra, con i suoi paesini tipici e le trattorie dal sapore antico, sino ai borghi che si affacciano sul mare, Savona e i suoi gioielli liguri si dimostrano una terra ricca di storia e cultura, un insieme di scorci, sapori e tradizioni.

 

Un piccolo gioiello della Riviera Ligure che affaccia sul mare, con le sue case colorate e allineate lungo la costa, le spiagge sabbiose e i caratteristici caruggi su cui si affacciano edifici di grande valore artistico, Celle Ligure scopre la ceramica già nel XVIII secolo.

La fortuna è insita nella natura del territorio: la buona quantità di argilla rossa ha permesso di avviare attività manifatturiere, ma anche di scoprire le potenzialità espressive della terra a livello artistico.

 

L’attività ceramica in questa città è sempre stata presente, prima come produzione di stoviglie necessarie all’uso quotidiano, poi a maiolica realizzando prodotti ceramica per delle classi abbienti che richiedevano prodotti più raffinati, infatti alcuni manufatti venivano commissionati dalla Spagna e dal Portogallo.

 

La lavorazione delle stoviglie avveniva in due fornaci presenti in un fabbricato in località San Bastian a ponente di Celle Ligure, di proprietà di Ferro Nicolò; una delle fornaci era dedicata alla maiolica.

Nel 1823 operano a Celle tre fabbriche di terraglia nera: due sono gestite da Antonio Grazzo e l’altra da Giuseppe Conrado (di Albisola Superiore).

Grazie alla presenza di numerosi artisti che arrivano da altre parti della Liguria e da altre regioni italiane oltre che dall’estero, Celle Ligure rilancia la propria immagine nel campo della ceramica e torna a ricoprire un ruolo di primaria importanza, dopo un’interruzione della produzione dalla fine dell’Ottocento all’inizio del Novecento.

 

Sul tragitto del lungomare si può incontrare il lungomare Pertini, con il percorso artistico – didattico Artisti per la matematica, inaugurato nel settembre 2011, dove la collezione en plein air racchiude 32 opere in ceramica a tema matematico, realizzate dagli artisti coinvolti nel progetto, corredate da una scheda tecnica che riporta informazioni in merito ai soggetti raffigurati.

Un esperimento che pone a confronto la scienza matematica, nel suo massimo valore filosofico con l’arte.

 

Continuando a passeggiare sul lungomare ligure, il nostro itinerario si ferma nella città dalle origini romane, decorata con intonaci dipinti a colori vivaci e pavimenti a mosaico. E’ così che si presenta Albisola Superiore: tra gli edifici di interesse storico spicca villa Gavotti, un magnifico esempio di casa patrizia in stile barocco con ambienti di rara bellezza, decorati con preziosi stucchi policromi in stile rococò di scuola milanese e con piastrelle di maiolica di Andrea Levantino.

 

La produzione ceramica di Albisola si è sviluppata in parallelo alla crescita dell’insediamento urbano favorita dalla presenza di depositi di argilla rossa e di cave di terra bianca nella pianura.

Nel secolo XVI fiorente è la produzione dei laggioni, piastrelle destinate a rivestire pavimenti e pareti. La produzione di maioliche ricopre lo smalto “berettino”, di colore azzurro intenso e decorate in blu scuro o con decori a smalto bianco con motivi vegetali stilizzati in blu.

Nel Seicento la produzione in monocromia turchina ha una grande diffusione e il suo successo prosegue fino alla seconda metà del Settecento. Questo decoro consiste nella rappresentazione della figura umana in un paesaggio di solito riferita a qualche episodio biblico, mitologico o letterario tratto da stampe o da illustrazioni di libri.

 

Negli anni Venti del Novecento, Manlio Trucco, inizia una produzione realizzata in terracotta decorata con motivi floreali e vegetali stilizzati, in cui compaiono spesso animali e figure umane.

Al pittore e ceramista genovese si collega il civico Museo della Ceramica “Manlio Trucco”, nella sua casa laboratorio, in cui sono presentate le testimonianze della produzione ceramica albisolese. Tra le opere si segnalano piccole plastiche, ceramiche déco e futuriste.

Nel giardino, tra le aiole, sono collocate opere dello sculture Antonio Siri e un grande altorilievo realizzato dall’artista Agenore Fabbri.

 

Il nostro viaggio tra le ceramiche liguri si sposta ad Albissola Marina, già nota nella prima metà del XVI secolo per le sue fornaci e per la ceramica. La città è come un museo all’aperto, dovuto al suo lungomare con la pavimentazione a mosaico. Camminando sul Lungomare degli Artisti è possibile apprezzare numerose opere d’arte: sculture a forma di sfera irregolare, realizzate in terracotta e fuse in bronzo. Il Monumento ai Caduti è costituito da due grandi sculture in terracotta policroma che simboleggiano una i Caduti (lato strada) e l’altra i Supersiti (lato mare).

 

La densità e l’importanza delle opere d’arte e dei siti di interesse storico, hanno spinto l’amministrazione comunale e a dare vita, nel 2011, ad un vero e proprio museo diffuso: il MuDA. Avventurandosi nel museo è possibile scegliere tra quattro percorsi di visita:

  • Il percorso d’arte contemporanea, dove si possono ammirare le opere in ceramica e i piatti informali dell’artista Antonio Sabatelli. Vera e propria dimora artistica è la Casa Museo Asger Jorn: l’artista danese vi assemblò, in una continua compenetrazione tra l’elemento naturale e l’intervento dell’uomo, pannelli e ceramiche con scarti di fornace e materiale di recupero, seguendo un progetto che coinvolgeva globalmente gli spazi, dal giardino all’abitazione. Il percorso si arricchisce con la visita alle Ceramiche G. Mazzotti: duecento opere d’arte contemporanea esposte nella Fabbrica Casa Museo Giuseppe Mazzotti. Le ceramiche sono state realizzate dagli artisti che hanno frequentato i laboratori della manifattura.
  • Il percorso delle fornaci storiche, che si articola tra le stradine del centro di Albissola, nel quale si osserva la storica Fornace Alba Docilia, antica fabbrica di ceramica. I muri di questo stretto passaggio, sono completamente rivestiti di mueé, un sistema di antica invenzione che permetteva di far asciugare l’argilla fresca in vista della lavorazione finale. Nella struttura si possono osservare alcuni elementi architettonici che testimoniano l’antico processo produttivo della ceramica: le vasche per la decantazione della terra, alcuni forni novecenteschi e la botola per il passaggio delle fascine di legna che venivano calate e introdotte nella bocca del forno.
  • Il percorso storico religioso, dove nella piazza della Concordia, caratterizzata dalla tipica pavimentazione a risseau (composta da pietre bianche, nere e a volte rossastre) si erge la chiesa di Nostra Signora della Concordia.
  • Il percorso delle ville, dove si resta affascinati da Villa Faraggiana, tipica villa ligure settecentesca con giardino all’italiana.

 

Oggi Albissola continua ad essere polo di attrazione e punto di incontro tra arte e artisti, appassionati ed esperti.

 

L’ultima tappa del nostro itinerario è Savona. Il secolare rapporto che lega questa città alla ceramica è il frutto di una propizia combinazione di disponibilità delle materie prime necessarie alla realizzazione dei manufatti. A questi fattori si è aggiunta la capacità degli artigiani di trasmettere conoscenze di generazione in generazione e di aggiornare nel tempo modelli, forme e repertori seguendo i mutamenti dell’arte, del gusto e degli stili.

 

Le prime testimonianze della ceramica a Savona risalgono già dal XII – XIII secolo, quando la città si afferma come uno dei più importanti centri ceramici del Mediterraneo.

 

La produzione ceramica di Savona è conservata nel Museo della ceramica, sito nel cuore del centro storico, a due passi dal Duomo e dalla Cappella Sistina.

Il Museo, dall’allestimento innovativo, custodisce più di mille opere ripercorrendo tutti gli stili della ceramica dal Rinascimento al Novecento, dal Futurismo all’epoca contemporanea.

La collezione documenta una tradizione di arte ceramica presente sul territorio da secoli a Savona, le Albissole e a Celle Ligure, che insieme costituiscono uno dei più antichi centri produttivi del Mediterraneo.

L’edificio che ospita il MUSA, di origine medievale, è stato oggetto di un lungo restauro, il suo recupero ai fini dell’allestimento museale è frutto della fusione di antico e contemporaneo, in cui sono state adottate soluzioni architettoniche con l’inserimento di elementi nuovi quali l’acciaio e il vetro.

 

Un luminosissimo open space diventa il luogo espositivo delle opere di grandi artisti della metà del Novecento che hanno lavorato nella nostra provincia.

 

La ceramica nel distretto del Savonese costituisce l’espressione figurativa che meglio rappresenta l’integrazione tra l’arte e il territorio.

Le chiese, i monumenti, l’arredo urbano e soprattutto le numerose manifatture ancora attive (e in molti casi visitabili e aperte a turisti e curiosi – per informazioni fate riferimento agli Uffici Informazioni Turistiche delle città) sono la testimonianza dell’arte ceramica sempre presente sul territorio del savonese.

 

 

Per organizzare la vostra visita, vi consigliamo di rivolgervi agli Uffici Informazioni Turistiche delle varie città, che troverete in questo portale, nelle pagine dedicate alle città.

 

Fonti

Ricerche e censimenti del progetto Mater Ceramica

AiCC e Touring Club Italiano (a cura di) (2019), Le città della Ceramica, Milano, Touring Editore

Celle Ligure, https://www.turismocelleligure.it/it/

http://www.buongiornoceramica.it/home/buongiorno-ceramica/citta/