La collezione di ceramiche conservata a Ca’ Rezzonico, Museo del Settecento Veneziano, conta circa 1600 pezzi fra porcellane, maioliche e terraglie del Settecento. Vi sono opere di manifatture venete, come quella di Pasquale Antonibon a Nove o quella di Brunello e Franchini di Este, e veneziane; tra quest’ultime figura la manifattura di Francesco Vezzi (1720-1727), la prima in Italia, e quella di Geminiano Cozzi (1763-1812). Cozzi, peraltro, inventa un decoro personale, il motivo a bersò dedicato alle ville venete, con paesaggi e capricci architettonici stenografati con velocità fulminea sulla lucida superficie della porcellana. Splendido esempio di questa manifattura è il servizio donato al museo nel 1937 dal principe Umberto di Savoia, composto da una caffettiera, un porta tè, una teiera e una tazzina con piattino decorati in monocromia rosso ferro. Il porta tè reca la data 1767 e le iniziali M.C. che certo si riferiscono all’ignoto decoratore. A Ca’ Rezzonico si conservano inoltre interessanti manufatti provenienti da fabbriche straniere, come il grande servizio fornito alla nobile famiglia Gradenigo dalla manifattura di Meissen sulla metà del quarto decennio del Settecento: i pezzi sono marcati con le spade incrociate in azzurro, affiancate da quattro pallini dorati. Secondo parte della critica, la decorazione potrebbe essere riferita all’Hauer, con la collaborazione di altri artisti presenti nella manifattura sassone.
Fanno storia a sé le porcellane orientali (Cina, Jingdeshen, dinastia Qing, regno Kangxi; Giappone, Arita, periodo Edo), schedate di recente (M.J.W. Jazwinska, A. Pudlis, Porcellane orientali della Fondazione Musei Civici di Venezia, “Bollettino dei Musei Civici Veneziani, III Serie, 11-12, 2016/17, pp. 9-59), mentre dal 2014 è esposta in comodato a lungo termine la collezione di porcellane Nani Mocenigo, comprendente 338 pezzi provenienti da tutte le più importanti manifatture europee.