Il Monastero delle Suore Domenicane di Santa Maria, che da qualche anno ospita in cinque stanze la Casa Museo della Cola Cola, sorge nel cuore del centro storico della città di Gravina in Puglia (BA), nel luogo in cui è nato il Cardinale Pietro Francesco Orsini, forse meglio noto come Papa Benedetto XIII. Il monastero fu costruito nel 1677 per volere dalla madre del Papa, Donna Giovanna della Tolfa, poi divenuta suora con il nome di suor Maria Battista dello Spirito Santo. Il monastero è situato difronte alla Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta e chiude la parte centrale della piazza Papa Benedetto XIII con l’affaccio panoramico sulla suggestiva gravina e sul PonteAcquedotto.
Le cinque stanze dedicate alla famiglia Loglisci, creatori della Cola Cola, simbolo della città, sono così suddivise: la prima stanza, dedicata all’accoglienza dei visitatori, conserva alcuni mobili databili a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, con alcune fotografie e alcuni ritratti della famiglia; nella seconda stanza, la più piccola, vi è una cucina economica, in muratura, secondo un’usanza comune nelle cucine antiche; continuando, dalla cucina si accede, attraverso una piccola porta, alla terza stanza, il cuore pulsante del laboratorio artigianale: è qui che ancora oggi vengono realizzate le sculture in terracotta e le ceramiche. Dal primo ambiente, l’ingresso, è possibile proseguire il percorso nel salone principale dell’abitazione, ovvero la cosiddetta sala delle Cola Cola, in cui è esposta un’ampia collezione di fischietti variopinti, opera dei f.lli Vincenzo e Beniamino, alcuni dei quali risalgono anche a più di un secolo fa. Nel salone vi sono, inoltre, dipinti, libri e riviste di musei da tutto il mondo, nei quali sono esposti alcuni dei manufatti dei f.lli Loglisci, ed ancora articoli di giornale, manifesti e fotografie con diversi personaggi famosi. Nell’ultimo ambiente, la stanza da letto, vi sono alcuni mobili pregiati d’epoca, sempre dei primi anni del Novecento, in stile piemontese e campano, ed alcuni arredi tipici di una casa di fine Ottocento. Da quest’ultima stanza è possibile accedere ad un piccolo balcone che si affaccia sulla piazza, dal quale è possibile ammirare, con un punto di vista privilegiato, la stupenda facciata della cattedrale e il magnifico rosone a 24 raggi con, al centro, il rilievo dell’Assunta.
La còula-còule è il nome dello strumento a fiato, dal suono bitonale, a forma di galletto. L’etimologia del termine si rifà ad un volatile, la Gazza (Pica Caudata), abituale frequentatrice del posto. In origine, la conformazione di questo fischietto era senza il piedistallo, affinché potesse essere appeso al collo dei bambini tramite cordino, che lo utilizzavano per giocare. In seguito divenne un richiamo per cacciatori ma anche dei pellegrini lungo la via Appia antica. Il fischietto è colorato con fondo bianco e strisce orizzontali lungo il corpo con i colori della Murgia alta in primavera come l’azzurro del cielo, il verde dei campi coltivati, il rosso dei papaveri ed il giallo del grano. La cresta e i bargigli sono di colore rosso.
Il Museo e le sue attività:
• visite guidate per scolaresche;
• laboratori per la forgiatura e pitturazione terracotta per scolaresche;
• mostra di presepi artigianali in terracotta;
• durante la stagione estiva banco laboratorio per turisti;
• visite guidate nella casa museo.