Nella cittadina umbra continua l’antica tradizione della ceramica policroma a lustro, in oro e rubino, esposta nella Rocca Flea.
Gualdo Tadino sorge nell’Appennino umbro, ai piedi del monte Serra Santa che domina la fertile vallata attraversata dalla direttrice storica della Via Flaminia. Il doppio toponimo è indicativo del tumultuoso passato della città, più volte distrutta e abbandonata, spostata sulle alture e poi in piano.
L’antica Gualdo nacque infatti sul colle dei Mori, da cui in epoca romana ‘scivolò’ in pianura per attestarsi sulla Via Flaminia. Attorno all’anno Mille, l’abitato venne ricostruito come nucleo benedettino sul torrente Feo e chiamato in longobardo Wald, ovvero bosco. Solo nel xiii secolo Gualdo venne
trasferita nella sua sede attuale, sotto la protezione di Federico II di Svevia. In questo periodo furono costruite le mura e la possente rocca. L’impianto urbano ha forma e carattere medievale, imperniato sulla centrale piazza Martiri della Libertà dove si affacciano le chiese benedettina e francescana.
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