Nelle sale del piano rialzato del palazzo è esposta la collezione di ceramiche dei Musei di Palazzo Farnese, costituita per la maggior parte dalle donazioni di Pietro Agnelli e di Carlo Anguissola, con manufatti delle più importanti officine italiane dei secoli XVI-XVIII, e da oggetti rinvenuti durante lavori di scavo in città e nel sito dove oggi sorge il palazzo ducale. A questa si aggiungerà un’importante collezione di ceramiche dei secc. XVII-XIX (Decca-Besner), frutto di una donazione, di cui si sta completando l’ allestimento. Il nucleo storico comprende materiale proveniente da sterri, caratterizzato da tecniche povere, come l’ingobbiatura, la graffitura, la dipintura con pochi colori (verde, giallo, blu e marrone) e l’invetriatura. Questi manufatti hanno le caratteristiche proprie di un luogo di frontiera come Piacenza; richiamano infatti la produzione lombarda, veneta ed emiliana tra il XV e il XVII secolo. Un altro importante nucleo è quello delle maioliche, i cui manufatti mostrano la straordinaria ricchezza delle più importanti officine italiane (Albisola, Angarano, Castelli d’Abruzzo, Doccia, Faenza, Lodi, Milano, Nove di Bassano, Pesaro, Urbania, Venezia) dei secoli XVI-XVIII. Nella collezione troviamo anche oggetti in porcellana di provenienza orientale.
Esposti in una teca, nelle sale dedicate ai Fasti Farnesiani, si trovano due piatti del servizio da tavola del cardinale Alessandro Farnese, primogenito maschio del primo duca di Parma e Piacenza, Pierluigi. Questo servizio fu realizzato dalle produzioni ceramiche attive nella città abruzzese di Castelli nel 1574 e poi integrato tra il 1580 e il 1589 da una seconda e da una terza serie. Il servizio è registrato, in numero di 150, nell’inventario del 1626 dei beni presenti nella villa di Caprarola, una delle residenze dei Farnese nell’alto Lazio.