La raccolta di ceramiche dei Musei Vaticani
I Musei Vaticani conservano una delle più rilevanti raccolte di ceramiche medievali e moderne oggi presenti nella città di Roma, formatasi nel corso dei secoli grazie a lasciti, acquisti e donazioni che hanno arricchito il patrimonio della Santa Sede di oggetti di diversa forma, provenienza e funzione.
Parte di queste ceramiche sono esposte nelle sale “di San Pio V” in un allestimento realizzato sotto la direzione del prof. Carlo Pietrangeli, direttore dei Musei e Gallerie Pontificie dal 1978 al 1996, altre fanno parte dell’arredo in alcuni ambienti del Palazzo Apostolico, alcune figurano in opera nei pavimenti di strutture all’interno delle mura vaticane (Casina di Pio IV), altre ancora sono custodite nei depositi.
Nel suo complesso la raccolta rappresenta gran parte della ceramica italiana dal Medioevo fino al XX secolo: con materiali medievali rinvenuti in scavi nella città di Roma, oggetti rinascimentali trovati durante i lavori di restauro dei palazzi pontifici (è il caso dei frammenti dei pavimenti di Luca della Robbia disegnati da Raffaello), vasellame da mensa, targhe devozionali, vasi da giardino, pale d’altare robbiane, molti mattoni da pavimento policromi (anche di provenienza iberica), l’intero corredo apotecario della spezieria di Santa Cecilia in Trastevere e un gruppo di 33 piatti istoriati. Questi ultimi – recentemente restaurati ed esposti – costituiscono la più rilevante raccolta di maioliche istoriate che si trova oggi in un museo romano – di cui fanno parte anche un piatto di Nicola da Urbino e un pezzo del servizio per il vescovo Nordi: la loro storia antiquaria prende le mosse fin dal 1651 per dipanarsi in complesse vicende politiche e contenziosi giudiziari, all’indomani dell’Unità d’Italia, che è stato possibile seguire in ogni passaggio fino all’attuale collocazione.
Le ceramiche dei Musei Vaticani nel loro complesso rappresentano una raccolta di grande valore sia per il significato storico dei singoli oggetti ma anche per le vicende collezionistiche che è possibile ricostruire in relazione alla Santa Sede ed all’intera Italia.
(Testo a cura di Luca Pesante).