Il museo delle ceramiche di Santo Stefano di Camastra è allestito nel grande e aristocratico Palazzo Trabia, costruito dal Duca di Camastra alla fine del XVII sec. utilizzando le pertinenze della Torre di guardia di Pian del Castellaccio progettata dall’arch. Camillo Camilliani. Il museo è stato istituito nel mese di Dicembre del 1994. La collezione museale comprende pezzi pregiati dell’antica tradizione ceramica locale, oggetti d’uso comune come fiaschi, boccali, lucerne e e quartare, ma anche mattonelle maiolicate, autentico vanto della produzione stefanese che ha caratterizzato persino la tipologia architettonica del paese. Alla sezione tradizionale del Museo si aggiunge la raccolta di opere dei migliori ceramisti nazionali. Si accede nel grande androne dove opere di artigiani ceramisti stefanesi e non ci accolgono con colori e decorazioni, sala biglietteria e bookshop. Si passa in un grande antico magazzino in cui è alloggiata la sezione antropologica del museo, e poi la grande sala della tradizione con le antiche maioliche decorate del ‘700. Un grande giardino che si affaccia sul mare circonda il palazzo che da una grande scalinata accede al piano nobile affrescata con motivi a paesaggio e cespi di fiori, alcuni elementi di arredo e la collezione di Gerbino (opere di Madè dedicate a Federico II di Svezia). Il salone d’angolo del palazzo presenta un magnifico pavimento originale; un affresco sulla volta con motivi vegetali e busti di personaggi eseguiti in bicromia entro ovali e paesaggi (capricci) tra mobili in stile, piatti da parete e ceramiche di tradizioni stefanese.
Attira l’attenzione del visitatore l’antica cucina con piano tradizionale (tannura) e stoviglieria in terraglia smaltata di produzione locale. Dal vestibolo si passa nel grande salone centrale, utilizzato per eventi e mostre, un tempo salone d’onore per ricevimenti e balli. Nell’ala orientale sono esposte le grandi opere dei maestri locali famosi nel mondo, terracotte figurate e vasi. Contigua l’ultima sala con i tetti dipinti che raffigurano classiche figure di fanciulle danzanti di tipo pompeano e paesaggi fantastici. Colori, forme e fantasia si ritrovano nelle opere esposte a Palazzo trabia tra tradizione e futuro, ma sempre palpitanti di luce, arte e bellezza. All’intero in una delle sale del piano terra si trova l’antiquarium archeologico, progetto curato dalla Soprintendenza di Messina, che richiama le radici storiche della nostra città, la ricostruzione dopo la disastrosa frana del 1682, il riscatto di uomini e donne geniali nelle idee.