Il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico dei Missionari Saveriani di Parma ebbe inizio nel 1901, voluto espressamente dal fondatore dell’Istituto Guido M. Conforti. Il museo rappresenta un contenitore artistico e documentario di eccezionale importanza, frutto di un percorso lungo e tortuoso. Per alcuni decenni i Saveriani operarono esclusivamente sul territorio cinese e fu proprio ai missionari presenti in Cina che il Conforti si rivolse, chiedendo loro di inviare periodicamente a Parma oggetti significativi di arte e vita locali. L’ultimo ingresso diretto dalla Cina tramite i missionari fu nel 1947; con la presa del potere da parte del comunismo pose fine alla missione saveriana in Cina. Dagli anni 60, materiale di natura etnografica che perveniva da altri paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina, fece in modo che il museo si arricchisse di aspetti culturali, testimonianza della vita di tre continenti.
La ceramica è stata forse la manifestazione più popolare dell’arte cinese. Il bronzo, la giada, la pittura erano appannaggio dei privilegiati; la ceramica fu dominio di tutto il popolo: poi lo fu di tutto il mondo. Nessuna cosa cinese è tanto famosa quanto la ceramica.

Nella rivista mensile del Museo Nazionale di Pechino, il prof. Ye Zhemin, esperto di fama mondiale, scriveva: “[Nel museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma] sono rappresentati tutti i generi di ceramica significativi, tanto da formare una sequenza storico-artistica completa”. In effetti vi si possono ammirare terrecotte appartenenti al Neolitico (2000-1500 a.C.), alla dinastia Han (206 a.C. – 221 d.C.), terrecotte funerarie della dinastia Tang (618-907 d.C.), vasi in gres porcellanato, celadon, porcellane bianco di Cina, porcellane bianco blu, porcellane jun, ding, qing bai, vasi delle cosiddette “famiglie rosa e verdi”, prodotte nelle dinastie successive, fino alla più recente dinastia Qing (1644-1911) nelle fornaci più famose della Cina. Oltre settemila anni fa gli artigiani delle varie etnie cinesi erano già in grado di produrre terrecotte colorate, funzionali e di aspetto gradevole. D’allora in poi, continuarono ad essere prodotte ceramiche di tutti i generi, che presentano sia un alto livello artistico, sia un proprio stile ben definito, tipicamente cinese. Sia le ceramiche sia la tecnologia necessaria a produrle vennero diffuse in seguito al di fuori della Cina, facendo così della ceramica uno dei grandi doni che questa civiltà ha offerto al mondo.

Inseriamo inoltre terrecotte impermeabilizzate e invetriate; realizzate dalla popolazione amazzonica degli Asurinì nella seconda metà del sec. XX, con tecnica molto interessante.