La vocazione della nostra terra viene da molto lontano: da un focolare del neolitico. Vi raccontiamo settemila anni di ceramica dalle preistoriche pintaderas alla piastrella ultrasottile. Il Museo della Ceramica di Fiorano, istituito nel 1996 dal Comune di Fiorano Modenese, con sede nel Castello di Spezzano, è un museo tecnologico. Racconta la storia delle tecniche di produzione della ceramica nel territorio che costituisce oggi il distretto industriale modenese-reggiano. La Sezione Storica illustra la storia della ceramica dalla neolitica “Cultura di Fiorano” all’età Contemporanea; puoi scoprire i salti innovativi compiuti dai ceramisti grazie a riproduzioni di manufatti, strumenti e fornaci ricostruiti utilizzando le tecniche dell’archeologia sperimentale. Dedicata allo sviluppo dell’industrializzazione, nella Sala Contemporanea esponiamo le prime piastrelle pressate a secco e i modelli per parti meccaniche di una storica pressa ceramica. Nella Sezione Attuale, su supporti simili a nastri di trasporto, è esposto il prodotto seriale “piastrella”: dalle mattonelle della storica Fabbrica Rubbiani di Sassuolo alle piastrelle attuali. Opere d’arte ceramica, ceramiche d’architettura, oggetti di design costituiscono la Raccolta Contemporanea; tra queste, le opere dedicate a Enzo Ferrari e alle “rosse” di Maranello.
La Sezione Manodopera racconta gli uomini e le donne che hanno fatto la ceramica nel distretto; puoi ascoltare le voci dei lavoratori, fare un viaggio tra i macchinari e, infine, “condividere via mail” immagini e documenti della vita in fabbrica. Seccoumidofuoco è la raccolta fotografica Manodopera. 18 opere dell’artista Paola De Pietri, esito del reportage fotografico negli stabilimenti del distretto: alchimie di materia, processi produttivi, evoluzione del lavoro. Il museo si completa con la Collezione Olivieri, una raccolta di targhe ceramiche devozionali dedicate a Sant’Antonio Abate, il “santo delle stalle”. L’utilizzo quotidiano e religioso della ceramica in un mondo rurale, oggi scomparso.