È la sede più antica delle tre strutture del Museo della Città di Acquapendente. Istituita dal 2000 è adibita, nel piano terra, a infopoint e centro visite. Nel maniero medievale, dislocate sui due livelli espositivi, sono collocate le collezioni ceramiche più pregevoli del territorio, frutto di una campagna di scavi autorizzata dalla Soprintendenza per i beni archeologici con il supporto di alcuni volontari dell’Archeoclub d’Italia – sezione Acquapendente – (oggi Club Archeo) nel 1995, in alcuni ambienti del convento di Sant’Agostino. I reperti rinvenuti coprono un arco cronologico abbastanza omogeneo che parte dalla prima metà del XIII secolo sino ai primi decenni del XV secolo. Per quanto riguarda la ceramica medievale si palesa una forte dominante delle forme chiuse su quelle aperte, mentre i motivi decorativi rivelano una predominanza del tema vegetale su quello geometrico (non mancano però motivi zoomorfi o religiosi).

Dalla metà del XIV secolo i motivi decorativi tendono alla semplificazione, sino alla comparsa di motivi araldici ed epigrafici. È di questi anni l’introduzione del motivo antropomorfo, con raffigurazioni di volti femminili; sempre di questo periodo sono le scene figurate che riguardano le tematiche dell’amore cortese. Sia la morfologia dei reperti, sia il repertorio figurativo rientrano nella tipologia “alto-laziale”, dove confluiscono sia influssi romani sia delle contigue aree umbra e toscana (anche se va ribadita la specificità tipologica e decorativa in questi reperti). Molti dei reperti esposti nei due livelli della struttura museale furono restaurato dal Laboratorio provinciale di Viterbo (oggi Laboratorio per il territorio della Regione Lazio).