Con la creazione del Museo delle Civiltà, che ha riunito quattro grandi  istituzioni nazionali, il Museo preistorico etnografico “L. Pigorini”,   il Museo d’arte orientale ‘G. Tucci”, il Museo delle arti e tradizioni popolari “L. Loria” e  il Museo dell’alto medioevo  “A. Vaccaro”, si  è venuta a formare una delle più importanti raccolte di ceramiche d’Italia. Il materiale spazia in un arco cronologico molto ampio, dai reperti del neolitico antico (VI mill. a.C.) provenienti dal  sito de “La Marmotta” (Lazio), fino al vasellame databile al periodo della fondazione di Roma; dai corredi longobardi delle necropoli di Nocera Umbra e Castel Trosino (fine VI – seconda metà VII sec. d.C.), agli oggetti di uso comune nell’Italia del XIX-XX secolo. Ma vasto è anche il panorama geografico: numerosi i gres e le porcellane dall’Asia meridionale e orientale; del mondo islamico sono testimoniate le tecniche slip-painted, lustro e mina’i.  L’Africa, l’Oceania e l’America sono rappresentate dagli oggetti che viaggiatori ed esploratori italiani riportavano dalle loro spedizioni tra la fine dell’800 e i primi decenni del ‘900; degni di nota  i vasi della cultura del popolo andino dei Moche (300 a.C.-700 d.C.).

Particolarmente ricca e significativa è la collezione conservata nel museo delle arti e tradizioni popolari, che comprende vasellame di uso domestico, immagini devozionali, ma anche statuine del presepe e fischietti. Il nucleo della raccolta risale al 1911 quando, in occasione della  Mostra di Etnografia Italiana tenutasi a Roma per celebrare il cinquantenario dell’Unità d’Italia l’etnologo Lamberto Loria con l’aiuto di collaboratori e studiosi locali, raccolse oltre trentamila manufatti per documentare la cultura e le tradizioni agro-pastorali che stavano subendo grandi cambiamenti a causa della progressiva industrializzazione. Tra le testimonianze collezionate molte le ceramiche, che forniscono un panorama esauriente delle produzioni italiane. Più numerose quelle provenienti dalla Sicilia e dalla Toscana. La raccolta si è ulteriormente arricchita con acquisti e donazioni, tra le quali speciale menzione merita  quella del grande tenore e collezionista Evan Gorga.