Il Museo delle Genti d’Abruzzo, gestito dalla Fondazione Genti d’Abruzzo Onlus, è considerato una delle strutture più innovative nell’ambito dei musei demo-antropologici grazie alla ricchezza dei reperti archeologici ed etnografici, le fedeli ricostruzioni d’ambiente, le postazioni multimediali, le foto d’epoca e i canti popolari che accompagnano il visitatore lungo il percorso.Situato nel cuore del centro storico dell’antica Ostia Aterni, di fronte alla casa natale di Gabriele d’Annunzio e a due passi dal Museo Civico “B. Cascella”, il Museo delle Genti d’Abruzzo offre una chiave di lettura originale e coinvolgente per conoscere la formazione etnica, l’evoluzione storica, le tradizioni e l’artigianato delle comunità agro-pastorali.Il Museo traccia la storia dell’uomo in Abruzzo a partire dalla sua prima comparsa nel Paleolitico fino agli anni Cinquanta del Novecento, quando la meccanizzazione dei processi produttivi ha inevitabilmente alterato un patrimonio etnico di cultura popolare fatto di oggetti, saperi tecnici e forme rituali risalenti spesso ad un contesto preistorico e protostorico. Le due sezioni, l’una archeologica e l’altra etnografica, si snodano lungo tredici sale: i criteri di ordinamento e allestimento degli spazi espositivi sottolineano la continuità nei millenni degli tratti distintivi che caratterizzano la cultura agro-pastorale abruzzese.

Il Museo possiede una ricca collezione di reperti in ceramica e maiolica: oltre ai frammenti neolitici e al vasellame dell’Età Bronzo-Ferro presenti nella sezione archeologica, la Sala della Ceramica espone pezzi di ceramica ingobbiata e graffita del XV e del XVI secolo ed esemplari in maiolica realizzati a Castelli tra il XVI ed il XIX secolo. Diverse sono le categorie di oggetti, dai contenitori più pregiati appartenenti ai servizi da tavola, da parata e da farmacia fino ai vasi da fiori e ai bacili da barba. Oltre a Castelli, sono rappresentati anche altri significativi centri di produzione abruzzesi come Torre de’ Passeri, Anversa degli Abruzzi, Tagliacozzo. Una sezione espositiva è dedicata alla maiolica del XIX secolo con produzioni d’uso quotidiano e domestico: si tratta di vasellame da mensa (orci, brocche, tazze, zuppiere e altri contenitori per liquidi e alimenti), ceramica “da fuoco” e ceramica da cucina provenienti da centri di produzione come Bussi, Rapino e Palena.