Conosciuto anche come “Museo della Casa Fiorentina Antica”, il Museo di Palazzo Davanzati fu inaugurato nel 1956. L’antica dimora trecentesca dei Davizzi, mercanti e banchieri, prese però il nome dalla un’altra famiglia, i Davanzati, che l’acquisirono nel 1578, ornandone la facciata con un proprio stemma e abitandolo fino al 1838. Nel 1904 il palazzo fu venduto all’antiquario Elia Volpi che nel 1910 lo adibì a personale galleria, gusto di una “fiorentinità” ricercata da italiani e stranieri. Volpi ne curò il restauro e vi allestì la sua personale “galleria-museo”, dando vita a quello “stile Davanzati” tanto apprezzato dai collezionisti d’arte europei e americani del primo Novecento. Nel 1926 l’edificio venne acquistato dagli antiquari di origine egiziana Vitale e Leopoldo Bengujat e, nel 1951, il Palazzo fu infine ceduto allo Stato Italiano che lo adibì a museo pubblico, con mobili, dipinti e oggetti provenienti in parte da altri musei fiorentini e in parte da acquisti e donazioni, conferendo all’allestimento l’atmosfera di un’abitazione privata. Il Palazzo si apre con un’ampia loggiato che immette nel cortile, dal quale si accede ai piani superiori; si possono visitare per ogni piano la sala madornale, la sala da giorno, lo studiolo e la camera da letto, con soffitti lignei decorati e pitture murali a finte tappezzerie o con storie figurate; al terzo piano è la grande cucina.
Varie e interessanti sono le diverse collezioni del Museo: dalle sculture ai dipinti, dai mobili ai merletti fino alle ceramiche; queste ultime sono in gran parte concesse in prestito dal Museo del Bargello mentre altre sono state acquistate dallo Stato o donate da privati. Risaltano nella raccolta le maioliche arcaiche dell’area fiorentina e orvietano-viterbese, mentre Montelupo è rappresentato da un nucleo di ‘arlecchini’ in vivace policromia e orcioli da farmacia; fra le produzioni dell’Italia meridionale si segnalano una serie di scaldamani a forma di scarpette e alcune saliere figurate di area campana.