Il museo nasce dalla volontà di Maria Fioroni (1887-1970), che dedicò alla città di Legnago e alla sua storia gran parte della sua vita. È una casa museo dove tutte le collezioni sono ambientate nelle stanze dove Maria Fioroni ha vissuto. Nel corso della sua vita instancabilmente recuperò reperti archeologici e cimeli che, senza la sua opera, probabilmente sarebbero andati dispersi. La volontà era creare un museo che raccontasse il passato di Legnago e della sua pianura attraverso le varie epoche: dalla preistoria, all’età romana, al Medioevo, al Rinascimento, fino al Risorgimento e alle due guerre mondiali. Un corridoio e la sala da pranzo del museo sono dedicati alla collezione di ceramiche rinascimentali, databili tra il 1400 e il 1500. I pezzi furono rinvenuti nel sottosuolo della città in seguito ai lavori per la ricostruzione delle case del centro storico dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale. I vari reperti testimoniano la vita del tempo e la presenza all’interno delle mura della città di tre artigiani ceramisti, in via Cavour, via Roma e nella frazione di Porto. Un quarto centro produttivo si trovava a Minerbe. Sono piatti, ciotole, boccali tipici dell’epoca con decorazioni semplici (fiori, frutta, foglie), ma anche più complesse (paggi, dame, cherubini, animali, stemmi nobiliari, monogrammi di Cristo).
La produzione ceramica legnaghese fu relativamente circoscritta nel tempo (a cavallo tra la seconda metà del XV secolo e il primo decennio del XVI), con una brusca interruzione dell’attività in concomitanza con le vicende belliche degli anni 1509-1516. Successivamente la produzione non riprese, probabilmente sopraffatta dalla concorrenza di altri centri ceramici veneti e ostacolata dalla pesante emigrazione del periodo immediatamente successivo. In ogni caso i pezzi rinvenuti testimoniano una delle principali attività produttive della Legnago tardo medievale e moderna, segno della prosperità che caratterizzò all’epoca la cittadina.