Il Museo multimediale del cotto di Castel Viscardo può ospitare scolaresche e adulti curiosi di entrare nel mondo del laterizio del quale a Castel Viscardo, documenti alla mano, si hanno notizie dalla prima metà del XVI secolo. Realizzato dal Comune di Castel Viscardo presso gli antichi lavatoi, con il fattivo supporto della Regione Umbria e del GAL Trasimeno-Orvietano, questo museo fa parte del circuito denominato: “Eco Museo del Paesaggio Orvietano” e del cosiddetto “Sentiero della Creta” che collega i limitrofi borghi accomunati da una secolare tradizione nel campo della manifattura laterizia o delle pignatte. Sin dalla sua fondazione, lo scopo principale di questo Museo è stato quello di far conoscere e promuovere il laterizio, prodotto specifico della zona e contestualmente di ricordare e valorizzare il lavoro dei fornaciai, di rappresentare dunque un’identità sociale e lavorativa, individuale e collettiva rilevante per il Comune. Questa attività artigianale, infatti, nata anche in moltissimi altri paesi per necessità (produzione di materiale da costruzione) ha continuato qui ad esistere e a mantenersi viva perché ha saputo trasformare il suo prodotto in un manufatto di pregio, assolutamente immutato nei secoli, sia nella lavorazione che nel risultato finale. All’interno della struttura, infatti, molti sono i richiami e le istallazioni che raccontano di questa produzione.

Il Museo si compone di tre piccole sale e di un laboratorio didattico: 1° Sala: sala conferenze nella quale viene proiettato un video esplicativo della storia delle fornaci di Castel Viscardo, sia di mattoni che delle oramai scomparse fornaci di pignatte, orci, stoviglie e immagini votive. 2° Sala: la fornace: ricostruzione di una piccola capanna, così come era sino a pochi anni or sono. 3° Sala, al piano superiore, storia di Castel Viscardo: un video in 3D ripercorre la storia del Castello di Viscardo, dalla fine del XIII secolo al 1928, dalla prima torre di avvistamento, alla costruzione del borgo all’interno delle mura, sino alla infelice distruzione delle case dell’antico paese operata nel 1928. Laboratorio: posto al piano sottostante, annovera una importante produzione di materiale da parte di artisti locali che decora il paese in alcuni luoghi caratteristici; è dotato di forno per la cottura e lo smalto. Al suo interno si organizzano, grazie al contributo regionale, corsi di manipolazione dell’argilla e è aperto alla collaborazione con le scuole di ogni ordine e grado per lo svolgimento di laboratori che ripercorrano la lavorazione del cotto. L’ascensore per l’abbattimento delle barriere architettoniche, esterno, in vetro e acciaio, collega tutti e tre i piani.