Il Museo Nazionale del Bargello ha sede nell’antico Palazzo del Podestà di Firenze poi divenuto, con il granduca Cosimo I de’ Medici, dimora del capo delle Guardie e luogo di detenzione. Nel 1865 il palazzo divenne il primo Museo Nazionale italiano dedicato alle arti del Medioevo e del Rinascimento dove confluirono importanti sculture, per lo più facenti parte delle raccolte mediceo-granducali, e in seguito bronzetti, maioliche, cere, smalti, medaglie, avori, arazzi, sigilli e tessili, provenienti sia dalle collezioni medicee che dai conventi soppressi o da privati. Fra i lasciti più rilevanti si ricorda quello di Louis Carrand, antiquario di Lione, che nel 1888 donò la sua ingente raccolta di arte decorativa. Il Museo si snoda su tre piani: al piano terra il cortile e la Sala di Michelangelo, con le sculture del Buonarroti, di Cellini, Giambologna e Ammannati. Al primo piano si trova la Sala di Donatello con le opere dell’artista fiorentino, le sculture maiolicate di Luca della Robbia, le formelle bronzee di Ghiberti e Brunelleschi, le raccolte di arte islamica, la donazione Carrand, la Cappella, le sale degli Avori, del Trecento e delle Maioliche. All’ultimo piano sono i capolavori di Andrea e Giovanni della Robbia, le sale dei Bronzetti, di Verrocchio, del Medagliere e dell’Armeria, dove sono esposti i pezzi superstiti dell’armeria medicea.

Sin dall’apertura del museo vi confluirono le maioliche urbinati già nelle raccolte di Francesco I e Ferdinando I de’ Medici, a cui si aggiunsero nel tempo numerosi acquisti e lasciti di privati; l’insieme oggi raccoglie le varie tipologie ceramiche italiane che documentano l’uso quotidiano, la pratica farmaceutica e l’impiego come oggetti “da parata” dal XIV al XX secolo. Sono ben oltre 2000 i manufatti ceramici inventariati, compresi gli esemplari spagnoli decorati a lustri metallici di XV-XVI secolo e quelli islamici delle donazioni Perkins e Carrand. La raccolta continua ad arricchirsi di importanti doni grazie alla generosità dei collezionisti.