La collezione di ceramiche medievali e moderne del Museo Nazionale di Ravenna, che oggi conta oltre 2000 pezzi, si è formata attraverso tre canali di acquisizione. Il gruppo più ricco è costituito dalle maioliche appartenenti al “Museo Classense”, che entrarono a far parte della collezione del Nazionale all’atto della fondazione. A seguire sono da annoverare gli acquisiti e le donazioni effettuati nei primi anni del Novecento. Fra i doni sono da segnalare quello effettuato dal fondatore del Museo, Enrico Pazzi, e quelli di alcuni privati come Minghetti (1914), Strocchi (1917), Belli (1918) e Brusi (1920). Fra gli acquisiti, quelli da Cervetto Tedeschi (1912); Cavalieri (1914), Cassini (1917) e Bignardi (1917-1918). Il terzo canale di acquisizione è costituito dai materiale proveniente da scavi e sterri effettuati in città e nel territorio.
I depositi più significativi si collocano principalmente nei primi anni di vita del museo (1885-1920), periodo durante il quale vi furono trasferiti oggetti dai cantieri aperti per la costruzione degli edifici pubblici. A quegli anni si devono riferire i pezzi provenienti dai contesti del complesso di Classe in Città (1886), della sede della Cassa di Risparmio (1891-1895), dell’area del ricovero Baronio (1895-1896), dell’ardica della chiesa di S. Agata Maggiore (1913-1918) e dell’area Salesiani (1914). Tuttavia per una parte dei materiali di scavo acquisiti prima degli anni ‘20 del Novecento non è nota la provenienza.