Villa Pignatelli, donata allo Stato dalla famiglia Pignatelli in seguito alla morte della Principessa Rosina nel 1955, accoglie nella collezione permanente del Museo una vasta e variegata raccolta di oggetti d’arte applicata (porcellane, argenti, bronzi, cristalli). L’eclettismo che caratterizza gli arredi dell’Appartamento Storico, espressione delle tendenze estetiche di fine Ottocento nonché del gusto dei proprietari, si riflette nelle numerose suppellettili ceramiche che ne decorano i fastosi ambienti, collocate all’interno di pregiate vetrinette lignee e poste a decoro di consolle neobarocche e neorococò.
La raccolta di porcellane è costituita da manufatti appartenenti alle maggiori manifatture italiane ed europee dei secoli XVIII e XIX, particolarmente congeniali nella loro raffinatezza alla sontuosità delle sale di rappresentanza del pianterreno: vasi, candelabri, orologi, servizi da tè e caffè, servizi da tavola, gruppi scultorei, con decorazioni raffiguranti vedute, scene galanti o di genere, episodi di vita quotidiana. Il nucleo più ampiamente rappresentato è quello della manifattura tedesca di Meissen, che comprende una serie di porcellane di alto livello qualitativo, come il Servizio da caffè e il gruppo Coppia regale, il Candelabro a sei bracci, l’Orologio e il gruppo plastico del Ratto di Proserpina.
Di produzione viennese sono le porcellane a pasta dura in stile tardo barocco dall’ornamentazione stravagante, tra cui il Perseo che libera Andromeda e una Scena galante.
Alla produzione italiana appartengono opere della Real Fabbrica di Capodimonte quali la Lavandaia, il Gentiluomo con marsina e la graziosa Scena galante con cagnolino. Al periodo ferdinandeo risalgono le Dame in biscuit di gusto neoclassico modellate da Filippo Tagliolini e il Candeliere con fiori. Altri esemplari di rilievo sono il biscuit con Carolina Murat di produzione Poulard Prad, il Servizio da caffè di Raffaele Giovine e la Trembleuse dei Miotti di Venezia.
Di produzione inglese è un Cofanetto con necessaire da toletta della manifattura di Staffordshire. Completa la raccolta un’ampia gamma di oggetti di manifattura orientale, cinese e giapponese, dei secoli XVIII e XIX: quattro grandi vasi giapponesi del periodo Edo, una Ciotola cinese della dinastia Quing e la Gatta che allatta.