Il “Museo per i lavoranti in maiolica” – istituito dal Comune di Deruta nel 1898- è all’origine dell’attuale museo che dal 1998 è stato trasferito dal palazzo comunale all’attuale sede nell’antico convento di San Francesco (XIII sec.). La dotazione di seimila opere ceramiche è distribuita in un percorso, delineato dal progetto di allestimento curato da Giancarlo Bojani e Giulio Busti, che si sviluppa storicamente dalla ceramica medioevale derutese a quella contemporanea, con gli inserti tematici dedicati alle specifiche produzioni di pavimenti rinascimentali e di corredi da farmacia. Il museo documenta, in particolare, la produzione derutese dei secoli XV e XVI periodo che vide vasai e pittori della città partecipare direttamente all’arte del Rinascimento italiano. Al contesto artistico rinascimentale che caratterizza Deruta con una produzione densa di riferimenti iconografici si associano le finalità di un museo artistico-industriale che dedica una sezione specifica alle tecniche dei processi di lavorazione della decorazione a lustro, tecnica che ha reso famosa Deruta con le numerose opere conservate in oltre cento musei nel mondo. Un nucleo importante è oggi rappresentato, dalla sezione contemporanea del museo, con la presenza di multipli o opere uniche di artisti, di cui le oltre duecento opere costituiscono già una traccia significativa per la storia della ceramica della seconda metà del secolo XX, realizzate fra il 1954 e fino ai giorni nostri, per lo più nei laboratori dei ceramisti di Deruta.
Il percorso di visita consente l’accesso anche ai numerosi depositi collocati in una struttura dedicata dove sono conservati ulteriori opere derutesi dal XIV al XX secolo ed, inoltre, una raccolta di ceramica apula ex-collezione Magnini, una collezione di ceramica contemporanea proveniente dai concorsi “Premio Deruta” (1954-1972) e da altre manifestazioni. Recenti scavi archeologici, infine, adiacenti al museo hanno portato alla luce alcune fornaci quattro-cinquecentesche per la cottura della ceramica a testimonianza della fiorente attività delle cinquanta fornaci attive nel XVI secolo, oggi incluse nel percorso di visita. La produzione scientifica del Museo annovera tre cataloghi delle collezioni museali nella collana del Catalogo dei Beni Culturali della Regione Umbria e sette volumi pubblicati in occasione di mostre temporanee, periodicamente promosse dal Comune di Deruta.