Sulla collina di Montughi, a pochi chilometri dal centro di Firenze, un grande parco circonda la villa appartenuta a Frederick Stibbert (Firenze 1838 – 1906). Il visitatore si trova davanti ad un castello neomedievale, con merli, torri e facciate ricoperte di stemmi marmorei. Sulla strada l’edificio è sobrio, sul giardino invece il prospetto è animato da finestre neogotiche, logge e decorazioni in maiolica. All’interno decine di sale conservano l’enorme collezione d’arte di Frederick Stibbert, composta da armature provenienti da tutto il mondo, costumi, dipinti, ceramiche ed oggetti di arte applicata in generale. Oggi il Museo Stibbert è una fondazione, come aveva voluto il suo fondatore, e ha la missione di conservare, valorizzare e rendere accessibile al pubblico una delle più ricche e preziose case-museo ottocentesche che si siano conservate. Il progetto di Stibbert si articolò nel corso degli anni, già dai primi anni Sessanta dell’Ottocento iniziò la costituzione delle raccolte di armi e armature; col tempo si affiancarono i costumi, la quadreria, gli arazzi, gli oggetti di arredo e di arte applicata nel desiderio di documentare tutti i settori in cui le modificazioni del gusto e lo sviluppo delle tecniche produttive stimolavano la realizzazione di oggetti d’arte.
Attualmente l’intera collezione è costituita da oltre 36.000 numeri di inventario (per circa cinquantamila oggetti), per la maggior parte esposti, frutto del nucleo originale lasciato da Stibbert alla sua morte ma incrementato da vari doni e acquisti posteriori. Il museo è circondato da un bel parco di gusto romantico, caratterizzato dallo stesso gusto eclettico, la stessa curiosità per il passato e l’esotico che anima gli ambienti della villa. Boschetti, padiglioni, statue, false rovine e un piccolo tempio egiziano scandiscono o sono la meta di percorsi naturalistico-evocativi.