Sulla rupe di Orvieto si lavora ceramica dal tempo degli Etruschi. Dal Trecento, per secoli, all’ombra dell’eccezionale Duomo.

 

Da qualsiasi direzione si raggiunga Orvieto, tappa irrinunciabile di ogni viaggio in Umbria, la città appare inaspettatamente, sorretta e allo stesso tempo difesa dalle pareti rosse di tufo che emergono improvvise dal verde dei vigneti della valle del Paglia. Per le radici storiche e per il paesaggio Orvieto e il suo territorio hanno spiccate affinità con l’Etruria toscana e con la cultura di Roma e Viterbo.
La piattaforma rocciosa si eleva come un’isola, suggestiva e grandiosa quanto il suo Duomo, che slancia la mole gotica sopra un paesaggio denso di memorie arcaiche. La conformazione del sito che garantiva la sicurezza e la posizione favorevole ai traffici posero le premesse per la creazione dell’insediamento, divenuto tra i maggiori centri urbani in età etrusca. L’antica preminenza è testimoniata da una tecnica di fusione del bronzo molto avanzata, dalla ricca produzione ceramica e dai resti di almeno sette santuari cittadini.

 

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Orvieto è sulla guida “Le Città della Ceramica” del Touring Club Italiano

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