Palazzo dei Musei ospita la Pinacoteca e il museo di Storia Naturale Pietro Calderini. La sua identità di spazio culturale è un’eredità antica: il Palazzo ospitava la Scuola di Disegno fondata nel 1778 e la Scuola Barolo di intaglio ligneo costituita nel 1835. La Pinacoteca è istituita nel 1885 grazie all’azione della Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno e della Società di Conservazione delle Opere d’Arte e dei Monumenti in Valsesia. Le collezioni si arricchiscono nel tempo con acquisti mirati e donazioni e nel 1952 gli spazi espositivi passano da 3 a 24 sale. Alla fine degli anni ‘50 il Palazzo è radicalmente rinnovato: i nuovi allestimenti sono inaugurati nel 1960. Nel 1998 le due Istituzioni fondatrici della Pinacoteca si uniscono in un unico Ente senza fini di lucro (Onlus). L’allestimento della Pinacoteca, che conserva circa 3.300 opere tra il XV e il XX secolo, si articola su tre livelli e segue un criterio cronologico; il museo ospita poi due raccolte private, la collezione di maioliche Francesco Franchi e la collezione Remogna. La Pinacoteca custodisce inoltre una raccolta grafica tra le più prestigiose in Piemonte, composta da circa 1350 disegni tra il XVI e il XX secolo opera di artisti quali Gaudenzio Ferrari, Tanzio da Varallo, Morazzone, Pier Francesco Gianoli.
Gaudenzio Ferrari
La figura più rappresentativa è quella di Gaudenzio Ferrari il cui stile è ben esemplificato dalla tavola giovanile con la Crocifissione, dalle Teste ad affresco e dalla lunetta con San Francesco riceve le stigmate.
Tanzio da Varallo
Antonio d’Enrico detto Tanzio da Varallo è tra i maggiori rappresentanti della pittura lombarda del Seicento.
Seicento-Settecento
Le sale che ospitano le collezioni di Seicento e Settecento conservano dipinti, sculture e arredi provenienti da chiese della Valsesia, dal Sacro Monte di Varallo e dalla collezione dei marchesi d’Adda, famiglia milanese di banchieri-mercanti imparentatasi nel 1554 con quella varallese degli Scarognino.
La collezione Remogna
Le tre sale ospitano la collezione Remogna, donata alla Pinacoteca dal medico borgosesiano Mario Remogna: centocinque pezzi, tra dipinti, sculture, suppellettili liturgiche, mobili, un piccolo corpus di grafica e oggetti riconducibili all’ambito delle arti decorative comprese tra il XV e il XIX secolo.
La collezione Franchi
La prestigiosa collezione di maioliche italiane è stata donata alla Pinacoteca tra il 2004 e il 2007 da Luciano Franchi, in memoria del figlio Francesco; la raccolta, che si distingue per la raffinata sensibilità del collezionista nella scelta dei pezzi, ha preso corpo a partire dagli anni settanta. Attraverso i 194 manufatti esposti, è possibile seguire l’evolversi dell’arte ceramica dal XIV al XVIII secolo e percorrere idealmente un itinerario che tocca le principali manifatture del nostro territorio.
Il Museo Calderini
Il progetto per l’istituzione di un Museo Civico di Storia Naturale sorse per volere di Pietro Calderini, personalità di assoluto rilievo nella società valsesiana del secondo Ottocento.
Il museo, posto dagli anni ‘60 del Novecento al secondo piano di Palazzo dei Musei, è attualmente chiuso al pubblico, ma è in corso un progressivo recupero delle collezioni che porterà alla riapertura dello stesso in occasione del centocinquantenario della fondazione (1867 -2017). È inoltre stato allestito uno spazio al piano terreno del Palazzo dei Musei con l’intento di presentare al visitatore un quadro generale delle raccolte più significative.