Faenza incontra tre città ceramiche attraverso i libri.

 

Faenza incontra 3 città italiane della ceramica attraverso storie di ceramica e di ceramisti, raccontate dagli autori dei libri da ceramisti e rappresentanti delle città invitate. Tre appuntamenti in città  – organizzati da Comune di Faenza, Associazione Italiana Città della Ceramica, Ente Ceramica Faenza – per scoprire le città di Cava de’ Tirreni (24 ottobre), Castelli (7 novembre) e Cutrofiano (14 novembre). Ai 3 incontri, introdotti da Massimo Isola, saranno presenti gli autori dei libri, rappresentanti e ceramisti delle città.

 

Ecco qui il programma degli eventi.

 

24 ottobre 2019 – ore 19

Museo Carlo Zauli, Via della Croce 6 – Faenza

>> Cava de’ Tirreni (Salerno)

Irene Kowaliska. 1939/ di Vito Pinto, Gianni Grattacaso (2018)

Intervengono: Vito Pinto (autore), Vicenzo Servalli (Sindaco di Cava de’ Tirreni), Barbara Mauro (operatore culturale)

“Era il 1939 quando Irene Kowaliska, nata a Varsavia, realizzò il pavimento ceramico a grandi figure per la sala da pranzo della Villa Ricciardi sita sulle colline di Cava de’ Tirreni”. Così Vito Pinto introduce il suo “racconto” sull’artista polacca, giunta a Vietri sul Mare nel 1931, e intorno al pavimento che viene per la prima volta portata alla conoscenza del vasto pubblico con una pubblicazione che si avvale delle foto di Gianni Grattacaso. Il pavimento, di circa ventotto metri quadrati, fu commissionato all’artista polacca per la sala da pranzo di Villa Ricciardi, in un momento di particolari tensioni mondiali provocate dal nazi-fascismo. Ed Irene Kowaliska esprime tutto il suo dolore, la sua tensione morale, sociale, umana attraverso quattordici figure di un pavimento da affidare alla storia. Leggere quel “racconto ceramico” è una meditazione su tristi accadimento del passato, su un animo di donna giunta a Vietri sul Mare e Cava de’ Tirreni per seguire un’unica vocazione: essere ceramista. Un lungo percorso ceramico, quello della Kowaliska, prima di trasferirsi a Positano dove si dedicò ad altra arte, che ha innovato, forse rivoluzionato la tradizione ceramica vietrese e cavese.

 

7 novembre 2019 – ore 18.30

Hotel Vittoria, Corso Garibaldi 23 – Faenza

>> Castelli (Teramo)

Potito Randi. L’uomo, l’imprenditore, il mecenate/ di Emilio Trasarti (2019)

Intervengono: Emilio Trasarti (autore), Rinaldo Seca (Sindaco di Castelli),Giovanni Giacomini (Presidente Museo delle Ceramiche di Castelli), Giancarlo Mantellato (Portoverde S.p.A.), Bruno Randi (figlio di Potito Randi), Eugenio Emiliani (Presidente MIC Faenza)

Il volume è l’opera voluta dal Comitato del Centenario della nascita di Potito Randi fin dalla sua costituzione: non solo la biografia di un uomo straordinario, ma è anche la sintesi di tutte le sue aziende, dei suoi impegni come imprenditore, politico, mecenate. Potito Randi, faentino di origine,“pioniere dell’industria teramana”, è stato il più grande artefice dell’industrializzazione di questo territorio. Oltre alla sua significativa attività industriale, ha aiutato, con passione e spirito di grande sacrificio, la maiolica e la ceramica di Castelli ad emergere ed essere conosciuta. L’incontro si svolge all’Hotel Vittoria, dove è esposta una collezione di ceramiche della fabbrica Spica, fondata da Potito Randi a Castelli nel 1943.

 

14 novembre 2019 – ore 18.30

Museo Carlo Zauli, Via della Croce 6 – Faenza

>> Cutrofiano (Lecce)

L’arte di lavorar la creta. Cinque secoli della famiglia Colì nella storia della ceramica/ Enzo Ligori (2017)

Intervengono: Enzo Ligori (autore), Oriele Rosario Rolli (Sindaco di Cutrofiano), Antonio Colì (titolare Fratelli Colì S.r.l.e Presidente Nazionale di Confartigianato Artistico e Ceramica)

Un paese al centro della penisola salentina, in un territorio un tempo paludoso e tuttora ricco di creta: Cutrofiano, che “fu di lingua e rito greco fino al 1600 e che porta nel nome quella kuthra (vaso di ceramica) che ne giustifica l’esistenza e la funzione”. Una famiglia che da almeno cinque secoli è a Cutrofiano e con le mani immerse in quella creta che gira sul tornio per formare tutto ciò che la duttile materia plastica consente. Una famiglia che, con le altre, ha portato la sua bottega negli spazi che la storia urbanistica del piccolo centro salentino ha destinato all’arte di lavorar la creta, dal Casale fuori le mura fino all’area di sviluppo industriale, da dove le ceramiche dei Fratelli Colì partono per il mercato nazionale e mondiale in cui hanno conquistato una posizione leader. Il libro di Enzo Ligori in poche pagine intreccia e fonde la storia di Cutrofiano con la storia di una famiglia di ceramisti, e restituisce a Cutrofiano, ai suoi cittadini, alle imprese artigiane della ceramica il senso di appartenenza comune in queste radici: una vasta palude, una estesa foresta, tanta argilla sotto i piedi e tante abili mani sul tornio.