Negli anni ’60 si affianca la produzione di ceramica artistica: oggetti per la vita quotidiana e piccole sculture che entrano nelle collezioni dei più importanti musei internazionali d’arte moderna.
La crescita dell’azienda pone la necessita di trovare nuovi e ampi spazi, viene progettato e poi realizzato lo stabilimento di Cusano Milanino, alle porte di Milano. Qui trovano posto la produzione di piastrelle decorate a mano e di quelle decorate in maniera semi-industriale ma sempre su progetto di designers, architetti o artisti.
Nei nuovi spazi nascono prodotti diventati veri e propri successi internazionali che hanno contribuito a fare la storia del design ceramico, tra tutte la “Serie Elementare” (1968) di Enzo Mari.
Tanti sono gli artisti e designer che in quegli anni collaborano con Gabbianelli, ad esempio Maria Luisa Belgioioso con la serie “Bolli”. Hamilton Douglas e Hamilton Francis con la serie “King’s road” propongono una piastrella dalla forma romboidale e dal decoro ad effetto tridimensionale.
Negli anni ’70 sono da ricordare le collaborazioni con Emilio Tadini per la serie “Lag 33” e Maria Pace Gritti Morlacchi con la serie “Grandecoro – il bosco”, fatta di 24 piastrelle componibili atte a formare pareti con disegni sempre diversi.
Nel 1979 scompare l’ingegnere Enrico Gabbianelli, fondatore e anima fino ad allora dell’azienda. In sua memoria si progetta di realizzare una fondazione e un museo-centro della ceramica nella villa Regina di Cornaro a Lughignano sul Sile che anni prima aveva salvato dalla demolizione e poi restaurato.
Gli anni ’80 vedono la collaborazione di artisti come Renato Toso e Massari Noti con la serie “Bisanzio” e Sergio Calatroni che realizza diverse serie: “Lapis”, “Gemini” e “Actuel”.
Nel 1982 è la volta di Bruno Munari che presenta la serie “Tuttotondo”.
In occasione di Cersaie ’85 Gabbianelli presenta la serie “Colore”, collezione di piastrelle in tinta unita in 72 tonalità differenti adatte sia per pavimenti che per rivestimenti. Altra serie presentata è quella nata dalla collaborazione con la designer canadese Ginette Caron.
Nel 1990 Gabbianelli arriva all’80% della quota di controllo della ceramica Vogue e nel 1992 la incorpora definitivamente. Il principale motivo ispiratore dell’operazione è la possibilità di offrire al mercato una serie completa di prodotti, da quelli in bicottura a quelli in grès porcellanato.
In quegli anni l’azienda presenta il “Progetto interior” nato da un’idea di Giancarlo Gabbianelli per rilanciare le collaborazioni con artisti e designer. Vengono presentare serie ideata da Nanda Vigo, Gualtiero Marchesi o Franco Bresciani. Nel 1993 invece il “Progetto Interior” presenta a Cersaie la serie “Accordi di colore”.
Ceramica Gabbianelli presenta a Cersaie ’95 la serie “Luccicanze”, una piastrella in bianco lucido su fondo strutturato riflettente.
In quel periodo l’azienda ha la sede produttiva a Cusano. Nel 1997 vengono inaugurati i nuovi uffici amministrativi a Vittuone, gli uffici commerciali hanno sede a Vergnasco di Cerrione, la sede legale dell’azienda è Milano in via Legnano 4 insieme allo show room.
Il 2000 è l’anno di nascita del gruppo Altaeco, di cui Gabbianelli è parte con le ceramiche Bardelli, Appiani e Vogue. Già dal 1996 l’azienda è stata rilevata dalla ceramica Bardelli.
Nel 2001 e nel 2002 Carolyn Quartermaine presenta “Roses” e “Stanza dei fiori” (2001/02), serie caratterizzate da texture colorate e decorazioni floreali.
Il 2003 vede a giugno inaugurare lo show room al Foro Bonaparte a Milano dove sono presenti tutti i marchi del gruppo. L’anno successivo per il Salone del Mobile 2004 viene predisposto uno show room nel teatro Olimpia di Milano. L’esposizione mostra i prodotti di Gabbianelli e Bardelli in due spazi distinti. Quello di Gabbianelli prende il nome di “Emozioni e sensazioni della tradizione per un pavimento d’alta decorazione d’interni colorato a mano”.
Nel 2007 Gabbianelli in occasione del centenario della nascita di Bruno Munari espone nello spazio al Teatro Olimpia di Milano una piastrella della serie “Tuttotondo” realizzata dal designer nel 1982.
L’anno successivo l’azienda riedita la serie “Traccia” di Mari del 1979 in occasione del Fuori Salone del Mobile. La serie viene proposta in 15 varianti cromatiche satinate e lucide più due nuove finiture: oro e platino. Per l’occasione Enzo Mari interviene con un evento per raccontare la sua collaborazione con l’azienda attraverso l’esposizione di pezzi, schizzi e prototipi. Nello stesso anno vengono rieditate altre serie storiche dell’azienda nata dalla collaborazione con Bruno Munari e Sergio Calatroni.
Nel 2008 Gabbianelli partecipa a un’iniziativa benefica dal titolo “100 e + Ceramiche per il paradiso” della Fondazione Stellina. L’iniziativa vuole raccogliere fondi per la creazione di una nuova scuola del “Centro studi e ricerche internazionali MAAAM (Morocco All Anonymous Art Marrakech)”. Per l’occasione viene realizzato un pannello di 2×2 metri formato da 100 piastrelle dedicato al tema “Il giardino dell’Eden” poi battuto all’asta.
Nel 2009 Gabbianelli prende parte al progetto “D_Art Lab” in cui design innovativo e sostenibilità devono convivere nel prodotto. Per l’occasione la designer Narasa Perkovic idea per l’azienda la collezione “Clouded tiles”. Nello stesso anno a Cersaie 2009 viene presentata la serie “Note di colore”, piastrelle in formato 20×60 cm in 14 colori diversi.
Dal 2019 il marchio non è più presente sul mercato.