Iris “Industria Rivestimenti Italiani Sassuolo”, fondata nel 1961, fin dal suo avvio, s’identifica con un antico fiore. Il primo stabilimento viene costruito in via Ghiarola Nuova a Fiorano dove in precedenza c’era un campo di grano. Fu nel 1961 che il Dr. Romano Minozzi, ventisei anni, laureato in economia e commercio, avviato alla carriera bancaria, viene incaricato in qualità di Amministratore della Ceramica Mediterranea, acquisisce l’azienda e decide di costituire Iris Ceramica: un gruppo formato da 17 società, 26 stabilimenti, 3000 dipendenti, 49 milioni di metri quadrati di piastrelle prodotte delle quali oltre il 75% è destinato al mercato estero.
È l’epoca in cui c’è la necessità di produrre klinker. In seguito a valutazioni discordanti si conclude che il klinker è un materiale di difficile collocazione dai costi elevati, la strategia aziendale dirotta verso la lavorazione del cotto. La produzione comincia con cinquanta operai in uno stabilimento composto da due capannoni collocati al centro di cinque ettari di terra. È l’epoca in cui s’intuisce la necessità di offrire un biscotto da pavimento resistente sul quale applicare ricercati smalti. In tempi brevi, questo semilavorato offerto da Iris Ceramica di Fiorano si fa strada. Ci si focalizza soprattutto sulla realizzazione dei pavimenti. Dalle cave che circondano il distretto di Sassuolo si estraeva un’argilla nominata dalle persone del luogo: “coc”. Un materiale non molto affidabile, diventa necessaria un’argilla capace di resistere meglio al carico di rottura. Nasce una piastrella da una composizione “vincente” che prende il nome di “Semigres”. Il supporto prodotto da Iris Ceramica distribuito a tante aziende.
Nel corso degli anni Settanta, Iris Ceramica, comincia a organizzare incontri con i ceramisti più noti di Faenza, al fine di analizzare da vicino le tendenze estetiche, le richieste del mercato creativo: un dialogo tra tecnici e artisti che ha dato un concreto risultato.
L’espansione oltre i confini comincia nel 1968 e i primi mercati nei quali entra con successo sono tedeschi e francesi e in tempo brevi, in tutta Europa. Si costituisce il Consorzio Gruppo Ceramiche Iris, al quale aderiscono sette industrie. La filosofia aziendale sostiene che ogni azienda associata ha il compito di offrire una produzione realizzata secondo le richieste e le tradizioni dei diversi mercati, al fine espandersi su un’area sempre più vasta. Iris Ceramica diventa una realtà in grado di proseguire e di evolversi proiettandosi verso un indubbio successo che diventa clamoroso affacciandosi su un panorama mondiale. La strategia di Iris Ceramica, inizialmente è quella di dividere il mercato in due fasce; la grande edilizia per fornire il materiale industriale a prezzi competitivi e quello residenziale proponendo progetti ricercati. S’intraprende una strategia verticale, accompagnata da una struttura che va a tutelare l’immagine del prodotto personalizzato: all’interno del Gruppo, si iniziano a produrre smalti in proprio partendo dalle materie prime e così nasce “Arco Smalti” di Sassuolo. Il decennio compreso dal 1973 al 1983, è di consolidamento delle posizioni conquistate sui mercati italiano ed esteri: Iris Ceramica, raccoglie i consensi degli architetti e dei designers, ma anche della vasta area dei rivenditori e degli acquirenti.
Nel 1981, l’edilizia comincia a sentire i segnali di una crisi e il mercato del settore ceramico si irrigidisce. È il momento della monocottura: il settore si salva grazie alle nuove tecnologie; con le automazioni e l’impiego dell’elettronica, il processo produttivo consente una riduzione dei costi producendo maggior quantità. Iris Ceramica decide di individuare nuove strategie; la continuazione della produzione dei semilavorati in semigrès, continui aggiornamenti tecnologici dedicati agli smalti ceramici per consentire un miglior risultato qualitativo per i prodotti realizzati in bicottura. Il nuovo stabilimento Edilcarani a Sassuolo diventa il complesso d’avanguardia del Gruppo, conosciuto a livello mondiale.
“Se diamo la possibilità alle radici di affondare meglio nel terreno, avremo un albero sempre più grande e più frondoso: un albero che si rinnova nella tradizione e che assorbe i fermenti culturali dell’epoca. Proseguendo su questa linea non potremmo mai correre il rischio dell’appiattimento di una produzione che ha sempre avuto contorni precisi di nobiltà”.
Cit. Romano Minozzi, Presidente
È con questa citazione che Iris Ceramica attraversa la crisi andando verso il mercato statunitense, paese in cui erano protagonisti; la moquette, i pavimenti in marmo, in legno, materiali che all’apparenza sembravano invincibili, ma la ceramica europea, viene presto accolta con grande entusiasmo in quanto espressione di un’antica matrice.
Nel 1989 Iris Ceramica è presente in 72 paesi dove cui ha realizzato importanti opere quali: il Centro Nasa di Clear Lake City nel Texas, la metropolitana di New York, l’Imperial War Museum di Londra e la sede dell’Ibm ad Adelaide in Australia. In Italia vanno ricordati i lavori eseguiti alla Galleria Ferrari di Maranello, allo stadio S. Paolo di Napoli e all’Università Bocconi di Milano.
Nel 1991, l’azienda propone la linea “Abitare” per cucina e per bagno prodotta in monocottura, ingeliva nel formato 20×25 cm, pubblicizzata mediante lo slogan: “Per una casa di buon gusto abitata dal buon senso”.
Iris Ceramica, nel 1992, ha acquistato l’88% di Matimex, industria spagnola con sede a Castillon de la Plana.
Nasce lo stabilimento produttivo Iris Divisione Fabbrica Marmi e Graniti, produttrice di marmi e graniti grazie a un’avanzata ricerca tecnologica protetta da 5 brevetti, vanta la certificazione per la bio edilizia nele lastre in ceramica dall formato 30x 30 cm ottenuta nel 2004.
Quest’ultima, nel 2002 fornisce i la pavimentazione in grès porcellanato del museo delle cere Madame Tussaud’s di New York.
Dati raccolti dal catalogo: Iris storia di una ceramica, Claudio Bonvicini e Franco Fontana (1985), conservato presso la collezione privata di Gianfranco Morini